«Basta aiuti alla Russia o agiremo», il monito degli Usa alla Cina

Un chiaro monito, se non una vera e propria minaccia, sul sostegno alla Russia e sul presunto tentativo di interferire sulle prossime elezioni presidenziali negli Stati Uniti. Ma anche una mano tesa sul Medio Oriente e un ringraziamento agli sforzi sul contrasto al fentanil, la droga sintetica che Oltreoceano sta causando una crisi sanitaria e sociale. Ha usato il bastone e la carota nei confronti della Cina il segretario di Stato Usa Antony Blinken nel suo viaggio a Pechino, il secondo in 10 mesi. In una intervista all’emittente pubblica britannica Bbc, Blinken ha avvertito che Washington agirà se la Cina non smetterà di fornire alla Russia materiale utilizzato nel suo attacco all’Ucraina. Pechino, ha detto il segretario di Stato, potrebbe avere «relazioni migliori» con gli Stati Uniti o l’Unione Europea se «alcune delle sue aziende» smetteranno di fornire «componenti critiche» grazie alle quali la Russia può produrre più munizioni. Tra queste componenti ci sono «macchine utensili, microelettronica e ottica», in sostanza tecnologia che può avere un uso civile e militare. «Questo sta aiutando la Russia a perpetuare la sua aggressione contro l’Ucraina, ma sta anche creando una crescente minaccia all’Europa a causa dell’aggressione russa», ha accusato il capo della diplomazia di Washington, secondo cui, così facendo, Pechino sta «contribuendo ad alimentare la più grande minaccia alla sicurezza (dell’Europa) dalla fine della Guerra Fredda». «Abbiamo già intrapreso azioni contro le entità cinesi che sono coinvolte in questo – ha ricordato – E quello che dico chiaramente oggi è che se la Cina non agirà, lo faremo noi». L’accenno è alle possibile sanzioni, anche se Blinken ha tenuto a precisare che Pechino non sta dando armi direttamente alla Russia. Blinken ha anche detto di avere delle prove in merito ai tentativi cinesi di «influenzare e probabilmente interferire» con le prossime elezioni americane. Un rischio che era già stato sollevato lo scorso novembre dal presidente Usa Joe Biden nel suo incontro con il presidente cinese Xi Jinping. «Ogni interferenza della Cina nelle nostre elezioni è qualcosa a cui guardiamo attentamente e che per noi è inaccettabile, per questo ho ripetuto il messaggio», ha aggiunto Blinken.  Nella sua visita a Pechino, però, il segretario di Stato della Casa bianca ha anche sventolato qualche ramoscello di ulivo, sottolineando che in alcuni settori le relazioni tra Usa e Cina hanno compiuto dei progressi. Per esempio, ha elogiato gli sforzi compiuti della autorità cinesi per fermare il commercio illegale di fentanil verso gli Stati Uniti. La Cina è la principale fonte di questa sostanza negli Usa, dove da tempo sta provocando una vera e propria crisi sanitaria e sociale. Blinken ha anche sottolineato che Pechino può svolgere un ruolo «costruttivo» in Medio Oriente, facendo leva sulle «sue relazioni con l’Iran». Nella sua intervista alla Bbc, Blinken ha affermato che resta importante vedere se i due Paesi riusciranno a «costruire una maggiore cooperazione in aree in cui abbiamo interesse reciproco», compresa l’intelligenza artificiale e le comunicazioni militari.

Mariano Casali

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