«Soltanto quattro delle otto liste rappresentate in Parlamento hanno accettato l’invito di Rai a un confronto a due tra leader sulla base della forza rappresentativa. Per questo motivo, in assenza della maggioranza richiesta dall’Autorità per le garanzie nelle Comunicazioni, Rai ritiene di non poter programmare alcun confronto nei termini precedentemente proposti. Il Servizio Pubblico continuerà a garantire, come ha sempre fatto, il rispetto della Par Condicio nei notiziari e nei programmi di approfondimento con l’equilibrio e la correttezza riconosciuti dalla stessa Autorità». Così in una nota di Viale Mazzini. Salta dunque, a meno di clamorosi e impronosticabili eventi, il confronto tv tra Meloni e Schlein in programma il 23 maggio su RaiUno. L’Autorità garante delle Comunicazioni ha stabilito che la presidente del Consiglio e la segretaria del Pd possono scontrarsi – paradossalmente vale solo per la tv – solo se la maggioranza delle liste presenti in Parlamento dà l’ok. Con una ripartizione proporzionale dei posti a sedere nello studio di Bruno Vespa: dopo quello tra Meloni e Schlein ci sarebbe il dibattito tra il segretario della Lega Matteo Salvini e il leader del Movimento 5 Stelle Giuseppe Conte, poi quello tra il segretario di Forza Italia Antonio Tajani e i leader di Azione e Italia Viva Carlo Calenda e Matteo Renzi. Non c’è la maggioranza richiesta, i «telespettatori» dovranno fare a meno del duello.