«Il Governo Meloni è l’unico tra i governi dei tre principali Paesi UE a essere stato premiato alle elezioni europee con un risultato storico. Il prossimo Consiglio europeo rappresenta una nuova partenza per il rilancio politico dell’Unione e la nostra Nazione oggi riprende il ruolo che le spetta, con dignità e a testa alta. Settantanove anni fa veniva approvato lo Statuto delle Nazioni Unite – per un ordine mondiale libero, fondato sullo Stato di diritto – e proprio nel solco di quest’appartenenza, un’Unione sempre più integrata e organica con l’Alleanza atlantica è il fulcro essenziale di una architettura di difesa e sicurezza comune in grado di prevenire e affrontare le crisi globali in modo responsabile. Responsabilità significa anzitutto guardare in faccia la realtà di due guerre di aggressione che devastano – l’una – una Nazione dell’Europa, l’Ucraina, l’altra il Medio Oriente. La criminale guerra di Putin è direttamente sostenuta sul piano militare, politico, della disinformazione da Cina e Corea del Nord – governate da sistemi comunisti – e dall’Iran, regime islamico e fondamentalista. La guerra in Medio Oriente è la guerra di aggressione di Hamas – sostenuta e teleguidata da Teheran – contro l’esistenza stessa dello Stato e del popolo di Israele. La risoluzione di maggioranza, oltre ad assicurare all’Ucraina il massimo sostegno per tutto il tempo necessario, invita il Governo a far sì che i responsabili di tutte le atrocità commesse contro il popolo ucraino – penso alla disumana deportazione di bambini ucraini per azzerare l’identità stessa della Nazione ucraina – siano perseguiti come prevede il diritto internazionale. Al tempo stesso, chiede di sostenere gli sforzi per giungere alla soluzione basata sul principio dei «due Stati» che vivano fianco a fianco in pace e sicurezza, all’interno di confini sicuri e riconosciuti, così come la proposta di accordo contenuta nella Risoluzione CdS ONU 2735. Anche il G7 si è concluso con posizioni nette, chiedendo esplicitamente all’Iran l’immediata interruzione delle sue attività destabilizzanti nella regione. Il Corpo dei Pasdaran vi esercita un potere dominante, ed è un’organizzazione terrorista già sanzionata da diversi paesi. Le conclusioni del Vertice G7 hanno riconosciuto priorità importanti per l’Italia che rientrano pienamente in questo Consiglio europeo. Il Piano Mattei e le politiche migratorie dimostrano che l’approccio italiano è diventato l’approccio europeo. Un altro punto importante della risoluzione di maggioranza è quello che il Presidente Meloni definisce come «riunificazione» piuttosto che «allargamento», perché sì, l’adesione dell’Albania e dei Balcani occidentali è un punto esistenziale per l’intera Unione. Grande soddisfazione il progresso nei negoziati di adesione con Ucraina e Moldova; forte attenzione per la Georgia. Sull’Agenda strategica dell’Unione, la risoluzione chiede un’Europa competitiva e autonoma nei settori strategici, così come delle politiche green sostenibili sotto il profilo economico, sociale, della competitività e dell’occupazione. Ricordo che vi sono grandissime criticità nei rapporti con la Cina come sottolineato in 28 diversi punti dal comunicato del G7. Le pratiche commerciali di Pechino stanno generando gigantesche distorsioni di mercato e dannose sovracapacità che minano industrie, lavoro e le catene strategiche di approvvigionamento dell’Europa. Il prossimo Consiglio europeo è un’occasione di dare vita ad un’integrazione marcatamente politica. È un successo italiano l’aver ottenuto che nel preambolo dell’Agenda strategica vi sia il richiamo di due principi cardine dell’Unione: sussidiarietà e proporzionalità. Per un’Europa concentrata su grandi priorità – politica estera comune, difesa europea, politiche demografiche per citarne alcune – ma, anche, per un’Europa che non sottragga per partito preso spazi necessari di azione agli Stati membri e a livello nazionale. L’Italia al Consiglio europeo evidenzierà grazie al Governo Meloni questo carattere fondativo per l’intera Unione».
Lo dichiara in aula il senatore Giulio Terzi (FDI) durante la discussione sulle comunicazioni del Presidente del Consiglio in Senato in vista del Consiglio europeo del 27 e 28 giugno.