Giorgia Meloni tuona contro il clima di «odio» e i «toni da guerra civile» che, sostiene, l’opposizione riserva al governo. Ma dietro questi attacchi, sostiene la premier, c’è solo il tentativo disperato di «difendere lo status quo». Tanto che, ad esempio, sul premierato «Occhetto trent’anni fa era molto più avanti di Schlein». Giorgia Meloni dice queste cose in un video pubblicato sui social, in cui oltre che parole dure per il centrosinistra parla anche di autonomia, premierato e riforme. E sull’autonomia, accusa l’opposizione di essere «ridicola», dal momento che il principio di autonomia differenziata è stato introdotto proprio dalla sinistra, al tempo del governo Amato.
«Pensate che alla Camera dei deputati una parlamentare dei 5 stelle ha evocato per noi piazzale Loreto. In pratica io dovrei essere massacrata e appesa a testa in giù». Lo dice la premier Giorgia Meloni in un video pubblicato sui social.
«Questo siamo noi. Patrioti. Patrioti che sanno quale sia il verso della bandiera tricolore quando la sventolano e che lavorano perchè tutti i cittadini di questa nazione abbiano gli stessi diritti e le stesse opportunità, dimostrando che si sarebbe potuto fare anche prima. Forse lo sa anche l’opposizione. Forse per questo sono così nervosi e usano irresponsabilmente i toni da guerra civile, perchè non hanno argomenti nel merito». Lo dice la premier Giorgia Meloni in un video pubblicato sui social.
«E non è tutto. Sempre la sinistra manda in giro liste proscrizione dei parlamentari del Sud che hanno approvato l’autonomia differenziata per incitare all’odio contro di loro. Però io penso che le parole e i modi violenti che usa la sinistra non solo sull’autonomia ma su tutte le riforme portate avanti da questo governo, non siano in fondo altro che una difesa dello disperata dello status quo. Una condizione di privilegio che ha garantito alcuni a scapito della maggioranza degli italiani. Noi abbiamo promesso che avremmo cambiato le cose e andremo avanti. Andremo avanti con il sorriso, con determinazione senza farci intimorire sempre e solo nell’interesse della nazione», dice ancora la premier Giorgia Meloni in un video pubblicato sui social.
«Con la nostra legge non si puo’ avviare nessuno livello di autonomia differenziata senza che prima non siano stati stabiliti i Lep». Lo dice la premier Giorgia Meloni in un video pubblicato sui social.
«Non è vero che l’autonomia va contro una parte dell’Italia e crea delle differenze, le differenze esistono oggi- aggiunge-. Esistono tra i diversi territori della nazione ma non derivano dall’autonomia differenziata derivano dalla differenza tra regioni gestite meglio e regioni gestite peggio. L’autonomia differenziata, insomma, è un provvedimento che unisce l’Italia, che combatte le disparità, che rende la nazione piu’ forte e piu’ giusta su tutto il territorio nazionale».
«Perchè farlo adesso visto che in più di 20 anni non è stato fatto? Perchè in questi anni diverse regioni hanno chiesto a gran voce di dare seguito a quanto era previsto dalla Costituzione. Direte, sì certo, lo hanno fatto la Lombardia e il Veneto che sono regioni governate dal centrodestra. Però nessuno ricorda, curiosamente, che la regione Emilia Romagna a guida Pd ha fatto la stessa cosa. E sapete quando lo ha fatto? Lo ha fatto nel febbraio del 2018, governo Gentiloni esponente del Pd. Ma anche molte altre regioni hanno adottato atti formali per chiedere maggiore autonomia. La Liguria che è di centrodestra. La Toscana a guida Pd. Poi sempre quando erano a guida Pd lo hanno fatto anche il Lazio, le Marche, il Piemonte, l’Umbria e perfino la Campania del governatore De Luca che oggi finge di non ricordare e si straccia le vesti contro il nostro provvedimento», dice la premier Giorgia Meloni.
«Voi direte- aggiunge- ma magari Elly Schlein non era d’accordo per esempio con quello che ha fatto Bonaccini, difficile da sostenere visto che lo ha candidato capolista alle elezioni europee. Il governatore Bonaccini che nel 2018 definiva l’autonomia un’opportunità, non è l’unico esponente del Pd che ha difeso il principio dell’autonomia. Nel 2019 Francesco Boccia, allora ministro per gli affari regionali del governo Conte 2, oggi molto vicino alla segretaria del Pd, sosteneva che l’autonomia non è di destra ne’ di sinistra ma è scritta nella cosituzione e per questo va attuata».
«Ma la cosa più ridicola è l’opposizione scomposta della sinistra ad un’altra riforma che è stata appena approvata in via definitiva, in questo caso, dal parlamento che è la legge quadro sull’autonomia differenziata. Ora, per capire quanto siano sinceri quando muovono questa continua accusa di voler spaccare l’Italia o quando per protesta sventolano, al contrario, le bandiere tricolori in aula, vale la pena ricordare alcuni antefatti». Lo dice la premier Giorgia Meloni in un video pubblicato sui social.
Primo, aggiunge, «l’idea di attribuire maggiore autonomia alle regioni che ne facciano richiesta non è un’invenzione del centrodestra, non è un’invenzione della sottoscritta. E, invece, udite, udite, un principio inserito nella nostra Costituzione con la riforma del titolo quinto. Riforma varata nel 2001, approvata, tra l’altro, a colpi di maggioranza sotto il governo di Giuliano Amato, governo della sinistra. E poi confermata dagli italiani con il referendum. E tanto per dire quanto ci tenessero quella riforma è stata l’approdo di un percorso iniziato addirittura nel 1997 dal governo Prodi e proseguito con i governi di Massimo D’Alema. Quindi se non sono stati nè questo governo nè questa maggioranza a modificare la Costituzione introducendo il principio dell’autonomia differenziata perchè già c’era in Costituzione grazie alla sinistra cosa abbiamo fatto noi? Noi abbiamo individuato una cornice di regole entro le quali sarà possibile dare attuazione al principio dell’autonomia differenziata».
«Sul premierato ci accusano di deriva autoritaria, poi si scopre che lo proponeva anche il Pds di Achille Occhetto circa 30 anni fa. In pratica Achille Ochhetto era molto piu’ avanti di Elly Schlein. E quindi anche qui vengono smentiti». Lo dice la premier Giorgia Meloni in un video pubblicato sui social.
«Va avanti a passi spediti il lavoro del governo per riformare questa nazione, nonostante l’opposizione feroce di chi pur dicendo ogni giorno che in Italia molte cose non vanno bene ci propone come unico programma quello di lasciare tutto com’è. Pero’ noi abbiamo preso degli impegni con gli italiani che ci chiedevano un cambiamento e intendiamo rispettare quegli impegni». Lo dice la premier Giorgia Meloni in un video pubblicato sui social.
«Non a caso in meno di venti mesi abbiamo già avviato diverse importanti riforme- aggiunge-. La riforma del fisco che era attesa da 50 anni. La riforma della giustizia della quale si parlava da circa 30 anni. Abbiamo fatto la riforma del codice degli appalti e soprattutto la riforma del premierato che ha completato la sua prima lettura al Senato e che se gli italiani lo vorranno permetterà ai cittadini di scegliere direttamente il capo del governo mettendo fine a 70 anni di instabilità, governi balneari, governi tecnici, governi arcobaleno, promesse tradite e trasformismo».
«Contro tutte queste riforme- dice ancora- la sinistra, di ogni colore, è scatenatissima. Ci accusano ovviamente di ogni nefandezza. Sulla riforma del fisco hanno detto che eravamo amici degli evasori e abbiamo portato a casa il recupero di proventi della lotta all’evasione fiscale: smentiti. Sulla riforma della giustizia ci dicono che vogliamo mettere la magistratura sotto il controllo della politica però la riforma non consente piu’ al parlamento di eleggere i membri del Csm e quindi smentiti».
Vittorio Di Mambro