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Si può capire se una persona vivente o del passato fumava dall’analisi dei denti

Gazzettino Italiano Patagónico by Gazzettino Italiano Patagónico
2 de julio de 2025
in Salud
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Si può capire se una persona vivente o del passato fumava dall’analisi dei denti
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Il fumo è un nemico giurato del cavo orale, sia da un punto di vista estetico (macchie giallastre sui denti, alitosi), sia per la salute (gengiviti, aumentato rischio di carcinoma della bocca). Ora uno studio ha trovato che le sigarette lasciano, nella parte più profonda e non visibile dei denti, una firma riconoscibile che può aiutare a capire se una persona fumi attualmente o abbia fumato in passato, e pure a che età. La scoperta potrebbe avere risvolti interessanti per le scienze forensi e per l’archeologia. Un gruppo di scienziati della Northumbria University (Regno Unito) ha analizzato il cemento dentale di 88 denti, o forniti da pazienti viventi che avevano affrontato un intervento di estrazione o prelevati da scheletri del periodo compreso tra la fine del 1700 e la fine del 1800. Il cemento dentale è un tessuto duro e sottile che riveste le radici dei denti, cioè le parti ancorate all’osso. Questo tessuto sviluppa caratteristici anelli di accrescimento di anno in anno, mano a mano che invecchiamo, non molto diversi dagli anelli di accrescimento degli alberi. Gli scienziati lo stavano studiando per capire se potesse essere usato per risalire all’età delle persone e meglio individuare le vittime nelle indagini forensi. Ma mentre lo analizzavano, si sono accorti che gli anelli nel cemento di alcuni denti presentavano notevoli variazioni di spessore e di regolarità. Questi segni erano associati all’abitudine al fumo: sono stati trovati nei denti del 70% degli ex fumatori e del 33% dei fumatori attuali, ma solo nel 3% dei denti dei non fumatori. Gli autori della ricerca hanno così capito che era possibile capire se una persona fosse ancora, o fosse stata, fumatrice soltanto dall’analisi dei denti. Mentre il cemento dentale dei fumatori attuali era più sottile e danneggiato, quello degli ex fumatori presentava un maggiore spessore sugli anelli un tempo danneggiati. Come se avesse compensato l’antico danno lasciando depositi più cospicui là dove serviva. L’aspetto forse più interessante è stato che, studiando gli anelli nel cemento dentale, gli scienziati hanno potuto risalire con una buona precisione al periodo di tempo in cui i volontari, o le persone del passato, avevano fumato. Per esempio, i danni presenti negli anelli dei denti di uno dei donatori in vita sembravano incorsi in un periodo compreso tra i 22 e i 41 anni, e in seguito l’uomo ha raccontato di aver fumato tra i 28 e i 38 anni di età. Quest’ultimo dettaglio potrebbe essere importante per gli studi archeologici. Il team ha collaborato con alcuni scienziati dell’Università di Leicester (Regno Unito) per l’analisi di 18 denti prelevati da scheletri datati tra il 1776 e il 1890, per 13 dei quali erano noti età, sesso e data di morte. Gli anelli del cemento dentale dei fumatori del passato presentavano lo stesso tipo di danno di quello osservato nei fumatori attuali, anche quando era stato causato dal tabacco della pipa. La scoperta potrebbe aiutare a meglio individuare i fumatori del passato e a legare questa abitudine, un tempo molto più connessa allo status sociale, all’età di morte di chi fumava. Così da comprendere meglio in che modo il fumo di tabacco ha inciso sulla salute pubblica nel corso della storia.

Elisabetta Intini

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