Gazzettino Italiano Patagónico
  • Portada
  • Italia
  • América Latina
  • Mundo
  • Deportes
  • Ecología
  • Sociales
  • Arte
  • Salud
  • Cultura
  • Editorial
No Result
View All Result
  • Portada
  • Italia
  • América Latina
  • Mundo
  • Deportes
  • Ecología
  • Sociales
  • Arte
  • Salud
  • Cultura
  • Editorial
No Result
View All Result
Gazzettino Italiano Patagónico
No Result
View All Result
Home Ecología

Anche le piante assorbono le nanoplastiche

Gazzettino Italiano Patagónico by Gazzettino Italiano Patagónico
14 de mayo de 2025
in Ecología
0
Anche le piante assorbono le nanoplastiche
19.5k
SHARES
19.5k
VIEWS
Ho condiviso su FacebookHo condiviso su Twitter

I cambiamenti climatici sono in grado di amplificare gli effetti negativi dei rifiuti plastici, perché alte temperature aumentano l’assorbimento delle nanoplastiche da parte delle piante. Uno studio dell’Università di Pisa per la prima volta ha analizzato l’effetto amplificatore dei cambiamenti climatici sull’inquinamento da nanoplastiche. La sperimentazione nei laboratori dell’Università di Pisa ha impiegato come pianta modello Azolla filiculoides Lam, una piccola felce acquatica galleggiante con radici fluttuanti e sottili che assorbono le sostanze disciolte nell’acqua. Come inquinante sono state utilizzate nanoplastiche di polistirene, una delle materie plastiche più comuni e diffuse con cui si realizzano, per esempio, posate e piatti usa e getta, imballaggi, contenitori da asporto e seminiere per l’ortoflorovivaismo. Dai dati è emerso che a 35 °C la presenza di nanoplastiche aumenta apprezzabilmente all’interno della pianta rispetto alla situazione ottimale a 25 °C. Questo provoca il deterioramento dei parametri fotosintetici e l’aumento dello stress ossidativo e della tossicità nelle piante. L’impiego di nanoplastiche fluorescenti ha inoltre permesso alle ricercatrici di tracciarne con precisione l’assorbimento e la distribuzione nei tessuti e negli organi vegetali. «Il maggior assorbimento di nanoplastiche in condizioni di alte temperature da parte delle piante solleva preoccupazioni riguardo al possibile impatto sulle colture di interesse agronomico, con implicazioni potenzialmente rilevanti per l’ingresso di queste sostanze nella catena alimentare» dicono la professoressa Monica Ruffini Castiglione e la dottoressa Carmelina Spanò. La ricerca è stata condotta dal gruppo di Botanica della professoressa Monica Ruffini Castiglione, e da quello di Fisiologia Vegetale della dottoressa Carmelina Spanò, in collaborazione con le colleghe Stefania Bottega e Debora Fontanini. Lo studio «The impact of polystyrene nanoplastics on plants in the scenario of increasing temperatures: The case of Azolla filiculoides Lam» è stato pubblicato sulla rivista Plant Physiology and Biochemistry. Le ricerche del gruppo, svolte anche in collaborazione con l’IBBA CNR e l’Università di Siena, sono state pionieristiche nello studio delle interazioni tra piante e nanomateriali dimostrando per la prima volta, a livello ultrastrutturale, l’assorbimento e la traslocazione di nanomateriali plastici nelle cellule vegetale.

Ho condiviso l'articolo

  • Facebook
  • X
  • LinkedIn
  • Twitter
  • WhatsApp

Me gusta esto:

Me gusta Cargando...
Previous Post

Studiare i pollini per curare l’ambiente

Next Post

I rifiuti sulla Luna

Next Post
I rifiuti sulla Luna

I rifiuti sulla Luna

Gazzettino Italiano Patagónico

© 2025 Gazzettino Italiano Patagónico tutti i diritti riservati Pagina realizzata da GDS Contenidos + RecreArte

Gazzettino Italiano Patagonico

  • Portada
  • Italia
  • América Latina
  • Mundo
  • Deportes
  • Ecología
  • Sociales
  • Arte
  • Salud
  • Cultura
  • Editorial

Compartí el Gazzettino

No Result
View All Result
  • Portada
  • Italia
  • América Latina
  • Mundo
  • Deportes
  • Ecología
  • Sociales
  • Arte
  • Salud
  • Cultura
  • Editorial

© 2025 Gazzettino Italiano Patagónico tutti i diritti riservati Pagina realizzata da GDS Contenidos + RecreArte

%d