Anche al cinema, ora. I dazi colpiranno anche i film stranieri. In un post condito con la solita dose di patriottismo muscolare, il presidente degli Stati Uniti ha annunciato l’intenzione di imporre dazi del 100% su tutti i film «prodotti all’estero», perché a suo dire minaccia alla sicurezza nazionale. Il provvedimento, affidato a Jamieson Greer (rappresentante per il Commercio), mira a colpire ogni pellicola con DNA internazionale. Nessuna eccezione dichiarata: niente specifiche su produzioni ibride, location estere, effetti speciali fatti a Praga o scene girate in Nuova Zelanda. I dazi colpiranno solo i film che usano sgravi fiscali stranieri? E i film Netflix con effetti post-prodotti a Vancouver? Non si sa. La Motion Picture Association, cioè la lobby dei grandi studi hollywoodiani, per ora non commenta. Ma i numeri parlano chiaro: nel 2023 l’industria cinematografica americana aveva ancora un saldo positivo nei principali mercati globali. Tradotto: l’America vende cinema, non lo importa. Ma provate a spiegarlo a Trump.
Michele Brandi