«Combattere l’evasione fiscale e previdenziale e garantire condizioni di lavoro dignitose è possibile. La conferma viene da Prato, dove il coordinamento attivato dalla Prefettura tra la Guardia di Finanza e gli altri corpi delle Forze dell’Ordine insieme agli uffici fiscali e previdenziali ha dato i risultati attesi dal Governo: cominciare finalmente a sradicare un sistema economico inquinato, più o meno sommerso, che è cresciuto nel corso dei decenni facendosi beffa delle leggi e generando una concorrenza sleale nei confronti degli imprenditori che invece rispettano le regole. Un sistema economico parallelo che nulla ha a che vedere con il «modello Prato», anzi lo danneggia. Creato in larga parte da operatori cinesi senza scrupoli, si caratterizza per essere non solo radicato e chiuso all»esterno, ma soprattutto dannoso per l’intera economia e per il territorio che lo ospita. Senza dimenticare le condizioni vergognose in termini di sicurezza e di trattamento riservate ai lavoratori occupati. Il Governo di Giorgia Meloni ha approvato tutta una serie di provvedimenti che danno maggiori strumenti a chi è deputato al controllo per combattere le frodi delle imprese «apri e chiudi». E i risultati si son visti immediatamente. Per citarne alcuni, ricordiamo che, grazie alle misure previste nella Legge di Bilancio 2023, 3 miliardi di euro di falsi crediti oggi sono diventati inutilizzabili da parte di imprenditori che traevano benefici a danno dei conti pubblici. L’anno scorso poi l’Agenzia delle Entrate ha cessato d’ufficio quasi 6.000 partite Iva, più del doppio rispetto alle 2.400 circa del 2023. L’incontro odierno sta a confermare che questa è la linea da tenere senza alcun cedimento».
Così senatrice Paola Mancini al termine della visita a Prato, nell’ambito della missione della Commissione Parlamentare d’inchiesta sulle condizioni di lavoro in Italia, sullo sfruttamento e sulla sicurezza nei luoghi di lavoro, di cui è vicepresidente.