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I biologi contro gli esami diagnostici refertati in farmacia: «Siamo pronti alle barricate»

Gazzettino Italiano Patagónico by Gazzettino Italiano Patagónico
10 de marzo de 2025
in Salud
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I biologi contro gli esami diagnostici refertati in farmacia: «Siamo pronti alle barricate»
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«Siamo preoccupati ed al tempo stesso allibiti per alcune dichiarazioni del segretario nazionale di Assofarm riguardo all’Intesa sull’Accordo collettivo nazionale per le farmacie. In particolare, si afferma che i farmacisti potrebbero firmare referti di esami di prima istanza, suggerendo che le attrezzature in farmacia sarebbero simili a quelle dei laboratori di analisi. Tuttavia, non esiste alcuna norma che consenta ai farmacisti di firmare referti diagnostici, e la legge vieta esplicitamente loro di svolgere attività di prescrizione e diagnosi». Lo dichiara, in una nota, il sen. Vincenzo D’Anna, presidente della Federazione Nazionale degli Ordini dei Biologi (Fnob), specificando che «la differenza tra esami su sangue venoso e capillare è molto significativa, paragonabile a quella tra il sole e la luna».

Per D’Anna: «È importante valutare i requisiti tecnologici, strutturali e organizzativi dei laboratori di analisi, così come i controlli di qualità a cui essi sono sottoposti, prima di trarre conclusioni sulla loro comparabilità». Il problema, aggiunge ancora il rappresentante dei Biologi italiani «non è tanto l’estensione dei servizi fruibili in farmacia, quanto lo sconfinamento degli ambiti professionali per i quali non si posseggono adeguate competenze. Non vi è dubbio che anche per gli esami di prima istanza sia necessaria l’assunzione di responsabilità dell’attività di refertazione, ma questa non può essere demandata al farmacista. Si deve, dunque, prevedere che le farmacie che intendano svolgere esami diagnostici, ancorché di prima istanza, siano tenute ad instaurare rapporti con laboratori accreditati pubblici o privati, oppure con professionisti abilitati per legge». «Come Fnob- conclude D’Anna- siamo pronti a fare le barricate, anche attraverso il ricorso sistematico all’autorità giudiziaria di ogni ordine (comprese Procura della Repubblica e Corte dei Conti), rispetto a tanta lesione delle prerogative e delle speciali competenze delle professioni sanitarie abilitate a validare gli esami di laboratorio e sul che più conta a tutelare la salute dei pazienti».

Marco Ferrari

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