«Sicuramente il momento non è facile, che non è immagino facile, anzi non è facile per nessuno, non è certamente facile per me, quando bene o male ti trovi a prendere delle decisioni che inevitabilmente incideranno sul futuro della tua nazione, dell’Europa, del quadro geopolitico nel suo complesso. Certo non è che sono decisioni che si prendono con leggerezza e questa è anche la ragione per la quale sono convinta che questo sia un momento nel quale prima di fare una scelta bisogna ponderarla, nel quale bisogna mantenere la calma, nel quale bisogna cercare di ragionare nel modo più lucido possibile guardando sempre all’obiettivo e alla priorità». Lo dice la premier Giorgia Meloni intervistata nel corso della trasmissione XXI Secolo questa sera su Rai1. «Per me- aggiunge- la priorità è sempre difendere l’interesse nazionale italiano e credo che sia nell’interesse nazionale italiano evitare qualsiasi possibile frattura all’interno dell’Occidente, perché una divisione, una frattura, divisioni in generale ci renderebbero solamente tutti quanti più deboli».
«La linea mia è che sto con l’Italia in Europa per l’Occidente e le letture infantili le lascio ad altri perché in questo momento non ce le possiamo permettere», ha spiegato Meloni. «È quello che ripeto sto costruendo- aggiunge-, è quello su cui sto lavorando, dopodiché se vogliamo parlare di cose serie allora io vorrei chiedere all’opposizione se quando dicono che l’Italia deve stare senza se e senza ma dalla parte dell’Europa, perché poi al di là degli slogan ci sono le scelte, no? L’Italia deve stare senza se e senza ma dalla parte dell’Europa come se gli Stati Uniti non fossero i nostri alleati. Però vorrei sapere se questo significa anche che dovremmo mandare i soldati italiani in Ucraina come fa la Francia, come insomma ragiona di fare la Francia piuttosto che magari altri colleghi, perché ripeto gli slogan sono bellissimi, dopodiché però agli slogan seguono delle scelte e io sarei contenta di avere un’idea più chiara di cosa, anche perché ho rispetto ovviamente della posizione delle opposizioni, tra l’altro ripeto queste sono materie sulle quali più si cerca di essere d’accordo sul da farsi e meglio è e quindi un elemento di chiarezza forse da questo punto di vista ci può aiutare».
«La categoria dell’amico e del nemico in politica estera è una categoria particolare, nel senso che io sono anche io amica di un sacco di gente, di moltissimi leader, dopodiché difendo l’interesse italiano, mica difendo l’interesse loro e questo fanno più o meno tutti, per cui tutti quanti difendono i loro interessi. Sui dazi il nostro interesse è completamente opposto diciamo a quello che sta dichiarando Donald Trump. Poi vedremo che cosa accadrà nei fatti, anche se io sono convinta che quello che può produrre l’avvio di dazi con una risposta europea, cioè una guerra commerciale, non convenga in realtà a nessuno, non convenga neanche agli Stati Uniti». Però, aggiunge, «su questo ci possono essere punti di vista differenti, gli Stati Uniti pongono da molto tempo e non hanno cominciato con Donald Trump la questione di un surplus commerciale, quindi un disavanzo commerciale ma io credo che si possa risolvere in modo positivo, che si possa risolvere con degli accordi piuttosto che avviando un’escalation ed è uno dei temi ovviamente che affronterò, in parte ho già affrontato, col Presidente degli Stati Uniti. Che penso l’Europa affronterà e sta affrontando col Presidente degli Stati Uniti per capire come questa questione del disavanzo commerciale si possa risolvere in maniera positiva».
Vittorio Di Mambro