Qualcosa sicuramente è cambiato. Nel giorno del terzo anniversario del conflitto russo-ucraino, all’Assemblea generale dell’Onu gli Stati Uniti votano insieme a Russia, Israele, Corea del nord in una risoluzione di condanna dell’invasione di Mosca su Kiev e di riconoscimento dell’unità territoriale dell’Ucraina. Il voto finale alla fine è a favore della risoluzione con i «sì» di 93 Stati, tra cui l’Italia, 18 contrari, tra cui appunto gli Usa, e 85 astenuti, in cui presenzia la Cina. Un voto, quello statunitense, che ha lasciato senza parole la platea internazionale e poi rettificato poco dopo in «astensione»: l’ambasciatrice infatti ha spiegato che c’era stato un errore nell’uso del pulsante. E pensare che la proposta di risoluzione era stata presentata all’Assemblea generale dell’Onu proprio da Washington ma in una versione molto «più soft». Come riporta la CNN, il testo è stato modificato con alcuni emendamenti che hanno cambiato sostanzialmente il tono nei confronti della Russia. La bozza originale infatti non la definiva un Paese aggressore, né riconosceva l’integrità territoriale dell’Ucraina. Prima del voto invece è stato aggiunto un paragrafo che riafferma «l’impegno per la sovranità, l’indipendenza, l’unità e l’integrità territoriale dell’Ucraina entro i suoi confini riconosciuti a livello internazionale, che si estendono alle sue acque territoriali». Un successivo emendamento ha invece cambiato le parole, passando da «lutto per la tragica perdita di vite umane durante il conflitto Russia-Ucraina» a «invasione su vasta scala dell’Ucraina da parte della Federazione Russa», cambiando radicalmente il senso in un’aperta condanna verso Mosca. La risoluzione redatta dagli Usa, e poi cambiata, è stata alla fine adottata dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite e Washington – non gradendo queste modifiche- si è alla fine ufficialmente astenuta.
Cristina Rossi