«Sinceramente, hanno bisogno di sporchi trucchi migliori»; e ancora: «Che noia, l’attacco ‘sono tutti Hitler'». Elon Musk, il miliardario scelto come consulente da Donald Trump, ha risposto così a chi lo ha accusato di aver rivolto un saluto nazi-fascista alla Capitol One Arena di Washington. Le sue parole sono state pubblicate su X, la rete sociale della quale è proprietario, dopo l’inaugurazione del nuovo presidente. Le accuse, e i fatti, risalgono ai ieri sera. Dal palco dell’Arena, colma di sostenitori di Trump che avevano seguito la cerimonia di giuramento su un maxi-schermo e che stavano aspettando l’arrivo del neo-presidente, Musk ha preannunciato una nuova stagione politica. «Le elezioni vanno e vengono» ha detto. «Alcune sono importanti e altre no, ma questa davvero contava e voglio dire grazie per aver fatto in modo che accadesse». Origini sudafricane, proprietario anche di Tesla e Space X, finanziatore di Trump scelto per guidare il nuovo «Doge», acronimo per «dipartimento per l’efficienza governativa», e questo punto il miliardario ha battuto la mano destra sul petto. Poi ha teso il braccio, le dita unite, con un gesto che è parso a qualcuno richiamare un saluto romano o nazista. Musk si è quindi voltato e ha ripetuto il movimento, con il braccio destro un po’ più in basso. «Vi do il mio cuore», ha aggiunto in segno di gratitudine verso la platea.»
Vincenzo Giardina