A scanso di equivoci: nessuna giustificazione, chi uccide a sangue freddo è un criminale. Per questo Luigi Mangione, il giovane americano che per strada ha fatto fuori a colpi di pistola Brian Thompson, amministratore delegato della più grande assicurazione sanitaria degli Usa, deve essere processato e giudicato. Il fatto è che subito dopo l’arresto di Mangione, riconosciuto e segnalato alla polizia da un dipendente di McDonald’s, in America è scattata una solidarietà nei confronti dell’accusato che ha lasciato tutti a bocca aperta.
Nessuna pietà per la vittima, padre di due figli, ma centinaia, migliaia di messaggi di solidarietà al killer che, con il suo Manifesto di denuncia, ha messo a nudo un capitalismo sanitario rapace e senza pietà, che condanna a morte ogni anno migliaia e migliaia di cittadini americani che, privi di copertura assicurativa, non possono permettersi cure mediche. Uno schifo, il sistema sanitario americano che nessuna forza politica, sia di destra, di centro e di sinistra, è riuscito a mettere in discussione. Da quelle parti considerare la salute come diritto umano è una bestemmia. La salute è una merce come le altre, se hai i soldi vivi, altrimenti è facile lasciarci le penne. Sondaggi e statistiche americane hanno dimostrato che negli Usa chi ha poca copertura sanitaria vive da 5 a 10 anni meno dei ricchi.
Tornando al killer, sui social è partita a raffica una campagna a favore di questa sorte di Robin Hood della salute, con attacchi violenti, addirittura, anche al dipendente McDonald’s accusato di essere un traditore, un venduto. E’ dovuto addirittura intervenire il Governatore della Pennsylvania per difendere il dipendente: «… Ascoltatemi- ha detto- Mangione non è un eroe, il vero eroe è la persona che ha chiamato la polizia». Pure lui ha raccolto critiche a man bassa. Anche il messaggio di cordoglio pubblicato sul principale quotidiano dall’assicurazione in cui lavorava la vittima è stata subissato di messaggi ironici e di macabro sarcasmo. Poi è partita la vendita di magliette, spille, tazze e cappellini che inneggiano al killer soprannominato ‘Adjuster’ (‘Liquidatore’) e contro le assicurazioni sanitarie, che Amazon e compagnia hanno dovuto rimuovere in fretta dai banchi di vendita.
Vorrei parlare adesso di quanto sta accadendo dalle nostre parti con la vicenda Stellantis. Qualche giorno fa si è dimesso, meglio dire è stato facilitato ad andarsene, l’amministratore delegato Carlos Tavares. Accusato dalle organizzazioni sindacali e lavoratori di voler soltanto chiudere fabbriche e licenziare e poi, come si è visto, grazie a questi ‘risparmi’ dividere con i suoi soci lauti dividendi. Scalpore ha suscitato la notizia sulla sua liquidazione, una cifra vicina ai 100 milioni di euro, che pur se ridimensionata appare comunque un’enormità per una persona. Da un punto di vista della ragione finanziaria e capitalistica non fa una piega: Tavares ha fatto presente che nei suoi anni di comando i soci si sono messi in saccoccia ben 13 miliardi di dividendi, una vera cuccagna. Poi, guardando più da vicino casa nostra, ricordiamo tutti i soldi che la proprietà negli anni ha chiesto allo Stato per finanziare cassa integrazione a man bassa, chiusure di fabbrica con spostamento della produzione altrove, e gaffe clamorose come quella relativa alla crisi della Maserati: da una parte la chiusura e la cassa integrazione, dall’altra la lettera invito ai dipendenti (in crisi) per acquistarne una a prezzo scontato.
E’ vero sono due situazioni diverse, che hanno a che fare con profili e campi diversi. Ma a ben guardare, se si sposta un pochino la tenda ideologica del libero mercato, ci si accorge che, forse, la logica che muove il tutto è sempre una sorta di perversione del capitalismo odierno. Sembra che negli Stati Uniti le assicurazioni sanitarie non puntino a prevenire o a salvare vite, forse perché non conviene. Meglio eliminare, ritardare, possibilmente non pagare le cure, trovare mille cavilli per scaricare sempre parte dei costi sul povero malato. E agli amministratori che ci riescono ecco arrivare grandi bonus dai soci che a loro volta si spartiscono super dividendi. Lo stesso per Stellantis: nonostante le fabbriche in crisi o chiuse, licenziamenti e cassa integrazione, alla fine ‘lor signori’ hanno intascato miliardi di euro. Un capitalismo che appare marcio, perché non si guadagna creando ricchezza, lavoro e opportunità, ma solo col ‘taglia e chiudi’. E non parliamo poi dei mille comunicati che questi stessi ‘signori’ inviano al mondo per reclamizzare la loro ‘responsabilità sociale’. Ma fatemi il piacere.
Nico Perrone