Informazione e prevenzione: sono queste le armi fondamentali nella lotta all’Aids. Oggi ricorre il World Aids Day, iniziativa nata nel 1988 per accrescere la consapevolezza sulla malattia. Un’occasione, anche, per stare vicino a chi combatte la sua lotta contro l’HIV ricordando anche chi non ce l’ha fatta. Oggi le persone sieropositive convivono con la malattia mantenendo una buona qualità di vita grazie allo sviluppo di nuove cure. Ma la battaglia contro l’AIDS è ancora lunga e complessa: per questo l’informazione e la profilassi sono gli strumenti indispensabili per combattere l’infezione. La giornata mondiale contro l’Aids ricorre ogni anno il 1° dicembre. La data fu scelta perché avrebbe massimizzato la copertura dell’iniziativa da parte dei media occidentali, sufficientemente dopo le elezioni americane ma prima delle vacanze di Natale. Nel 1991 un gruppo di artisti ideò quello che sarebbe diventato uno dei simboli più riconosciuti del decennio: il nastro rosso, indossato per significare consapevolezza e sostegno per le persone che vivono con l’HIV. Aids, acronimo di Acquired immune deficiency sindrome, «Sindrome da immunodeficienza acquisita», è una malattia causata dal virus Hiv (Human immunodeficiency virus). Nelle persone malate di Aids le difese immunitarie normalmente presenti nell’organismo sono state fortemente indebolite e non sono più in grado di contrastare l’insorgenza di infezioni e malattie – più o meno gravi – causate da altri virus, batteri o funghi (infezioni/malattie opportunistiche). L’Aids è stato identificato per la prima volta negli USA nel 1981, ma in realtà l’infezione esisteva già da molti anni, anche se era stata scambiata per altro. L’Hiv è un virus che attacca il sistema immunitario del corpo rendendo il paziente più esposto alle infezioni che normalmente non pregiudicherebbero una persona altrimenti sana. Una spiegazione più accurata è che l’HIV «colpisce le cellule specifiche del sistema immunitario, chiamate cellule CD4, o cellule T». Anche se non c’è alcuna cura conosciuta, ci sono stati molti progressi nel campo della scienza e della sanità e molti pazienti conducono una vita normale. Secondo i dati di Unaids, il Programma delle Nazioni Unite per l’HIV e l’AIDS, al 2022 circa 39 milioni di persone nel mondo vivono con l’Hiv. Sempre nel 2022, circa 630 000 persone sono morte di Aids. Dall’inizio della pandemia, i morti sono stati circa 40,4 milioni. L’HIV si trasmette con il sangue, lo sperma, liquidi vaginali e latte materno. È per questo che i preservativi sono uno strumento efficace in quanto isolano il liquido seminale e vaginale durante il sesso. Utilizzare i preservativi richiede poco sforzo, ma può avere un impatto enorme sulla salute. I modi più comuni della trasmissione dell’HIV includono: rapporti vaginali o anali non protetti con qualcuno che è sieropositivo, condivisione di aghi (per droga) con una persona sieropositiva, essere bucato con uno strumento chirurgico o un ago che è stato contaminato con l’HIV. Non è possibile contrarre l’HIV con un ‘contatto casuale’, come baci, strette di mano, condivisione di bevande o abbracci. I test Hiv sono disponibili presso ospedali o laboratori dei Centri Diagnostici, pubblici o privati, che siano autorizzati ad effettuarli. Una rapida ricerca su Google aiuterà a trovare le posizioni più vicine. Non bisogna vergognarsi di fare il test. Si tratta di un esame del sangue rapido ed i risultati possono realmente salvare la vita. Inoltre, è possibile acquistare il kit per l’autotest in farmacia.
Maria Anzalone