Cambio: esce (più o meno di sua spontanea volontà) Matt Gaetz, dentro Pam Bondi. Sarà lei la prossima procuratrice generale degli Stati Uniti, la «ministra» della Giustizia. Tutto in una notte. Prima l’annuncio del ritiro dell’estremista fedelissimo del neo-eletto Presidente, travolto dagli scandali sessuali, poi a distanza di pochissime ore l’ufficializzazione della sostituta. Bondi ha 59 anni ed è stata la prima procuratrice donna della Florida, dal 2011 al 2019: tra le sue grandi campagne quella sulla lotta al traffico di droga e di minori, ma anche l’opposizione ai matrimoni tra persone dello stesso sesso e alla legalizzazione della marijuana a fini terapeutici. Ha fatto parte del team legale di Trump per il suo primo impeachment (è stata anche a New York per presenziare al suo processo per i rimborsi illeciti all’attrice porno Stormy Daniels) e attualmente guida il ramo legale dell’America First Policy Institute, un think tank di destra che ha mantenuto stretti legami con il team di transizione di Trump. Bondi ha supervisionato la presentazione di cause legali relative al voto negli stati in bilico. Verso la fine della campagna elettorale di Trump, ha cominciato anche ad apparire più frequentemente ai suoi comizi, cercando di dimostrare il sostegno di Trump alle donne. «Pam riporterà il Dipartimento di Giustizia sul suo scopo originario, combattere la criminalità e rendere l’America di nuovo sicura», ha scritto il signor Trump in un post sui social annunciando la sua scelta. «Conosco Pam da molti anni: è intelligente e tenace, ed è una combattente di AMERICA FIRST, che farà un lavoro fantastico come Procuratore generale!». Secondo il New York Times, il rimpiazzo è avvenuto in poche ore, dopo il ritiro di Gaetz. Bondi ha incontrato Trump a Mar-a-Lago, e lui l’ha annunciata come candidata poco dopo.
Mario Piccirillo