L’episodio accaduto al Cinema Atlantic di Roma è il simbolo inquietante di un clima di odio e intolleranza che si sta diffondendo in modo preoccupante nel nostro Paese. Durante la proiezione del film Berlinguer – La grande ambizione di Andrea Segre, un gruppo di ragazzi ha interrotto il silenzio di una sala dedicata alla memoria e alla riflessione con insulti e gesti violenti.
Incappucciati, con atteggiamenti da bulli, hanno attraversato la sala, sputando, urlando oscenità come «comunisti di merda» e disturbando volutamente gli spettatori. Non contenti, hanno aperto le porte per far entrare altri complici, trasformando un luogo di cultura in un’arena di aggressioni verbali e intimidazioni.
Questo non è un fatto isolato, ma il prodotto di un clima avvelenato. È il risultato di una politica che non si limita più a tacere di fronte all’odio, ma lo sdogana e lo alimenta. Chi semina paura raccoglie violenza, e questa destra, con il suo linguaggio divisivo e aggressivo, porta responsabilità dirette. Quando si tollerano frasi che delegittimano chiunque abbia una visione diversa della società, quando si legittimano discorsi pieni di disprezzo verso l’antifascismo, quando si banalizzano i simboli e i valori della Resistenza, si apre la strada a chi si sente autorizzato a trasformare l’odio in azione.
Non possiamo accettarlo. Non possiamo chiudere gli occhi o considerare questi episodi come ragazzate. I giovani che hanno fatto irruzione in quella sala non sono vittime di ingenuità, ma di un’educazione distorta che li spinge a vedere nel diverso, nel dissenso o nella memoria storica un nemico da abbattere.
Chi ha il potere di rappresentare questo Paese dovrebbe fermarsi e riflettere: dove stiamo andando? Quale società stiamo costruendo? Continuare a soffiare sul fuoco della divisione porterà a un’escalation di episodi come questo.
A Bianca Berlinguer e a tutti coloro che erano presenti in quella sala va la nostra solidarietà. Ma il nostro pensiero deve andare anche oltre: è necessario prendere una posizione chiara e ferma contro questa deriva. Non basta indignarsi, serve agire, denunciare, educare al rispetto e alla memoria.
La nostra Costituzione è un baluardo contro l’odio, un richiamo alla dignità e all’uguaglianza. Difendiamola ogni giorno, perché in gioco non c’è solo la memoria di Enrico Berlinguer, ma il futuro di un’Italia che deve rimanere democratica, inclusiva e civile.
Tonino Scala