Il capo dello staff di Netanyahu, Tzachi Braverman, finisce nella bufera. Secondo i media locali, avrebbe fatto pressioni a un alto ufficiale delle forze di difesa israeliane (Idf). Unico scopo alterare i verbali delle riunioni in tempo di guerra, minacciandolo con una registrazione video confidenziale. Clip ottenuta dalle telecamere di sicurezza dell’ufficio del primo ministro. Per questo è stata aperta un’inchiesta. Dal canto suo, Braverman, il cui nome è stato fatto per la prima volta dall’emittente televisiva Kan, ha negato ogni accusa: «Questa è una bugia dall’inizio alla fine, il cui obiettivo è fare del male a me e all’ufficio del Primo Ministro nel mezzo di una guerra».
Mario Bianchi