«Le dichiarazioni di Bonelli contro la posizione del Governo per un Green Deal più aderente alle dinamiche in atto, confermano la distanza dei Verdi dalla realtà italiana e denotano una superficialità nella conoscenza del territorio. Come Struttura Commissariale Sisma 2016 abbiamo ben presente la fragilità del territorio e i rischi causati dai cambiamenti climatici. L’Appennino centrale è una delle aree più esposte dell’hot spot climatico mediterraneo a causa di un forte spopolamento che, senza interventi per la messa in sicurezza sismica e territoriale, è destinato all’abbandono vanificando le ingenti risorse per la ricostruzione. Questo Governo ha deciso di integrare la ricostruzione degli edifici danneggiati dal sisma con un’opera di riparazione del territorio e di rilancio economico e sociale. Una serie di misure che intervengono su più livelli che hanno l’obiettivo comune di assicurare le migliori condizioni per tornare a vivere e lavorare in questi luoghi. Una strategia diametralmente opposta al Regolamento sul ripristino della natura, provvedimento cardine del Green Deal esaltato dai Verdi che, invece, è totalmente indirizzato a favorire l’abbandono delle aree agricole e dei boschi. Oggi l’area del cratere sisma 2016 è per il 70% bosco in gran parte non gestito e aree agricole abbandonate, una minaccia incombente proprio a causa degli effetti dei cambiamenti climatici, come è emerso dall’analisi delle cause dell’alluvione in Romagna dello scorso anno, confermate purtroppo dagli eventi di questi giorni. Il combinato disposto di boschi non gestiti e di abbandono dell’agricoltura riducono la capacità di assorbimento del terreno e diminuiscono l’ancoraggio delle radici, favorendo ribaltamenti di ceppaie che vanno ad alimentare il trasporto solido delle lave torrentizie aumentando notevolmente il rischio di danni a valle. I disastri che si susseguono come mai in precedenza in Appennino, ma anche in gran parte dell’Italia montana o alto collinare, con i due terzi di tutte le frane che ci sono in Europa, ci impongono l’attuazione di una serie di misure di contrasto all’abbandono del territorio che stiamo portando avanti attraverso l’innovazione e l’attenzione alle caratteristiche dei luoghi. Il «Laboratorio Appennino centrale» è stato presentato alla COP 28 a Dubai e al G7 Ambiente a Torino e il prossimo martedì 24 vedrà un ulteriore sviluppo, grazie al Ministro Lollobrigida, al G7 Agricoltura a Siracusa con la presentazione del protocollo d’intesa MASAF – Struttura Commissariale per implementare misure a favore del presidio del territorio attraverso attività che assicurino un reddito dignitoso alle comunità locali».
Lo dichiara il senatore di Fratelli d’Italia, Guido Castelli, Commissario Straordinario Sisma 2016.