«Possiamo sconfiggere la Russia. Ma dobbiamo poter colpire gli obiettivi militari dentro la Russia, gli aeroporti da dove partono gli attacchi per l’Ucraina. Se abbiamo missili sufficienti, ridurremo la pressione sulle infrastrutture critiche». Lo ha detto questa mattina il ministro degli Esteri ucraino, Dmytro Kuleba, incontrado a Bruxelles l’Alto rappresentante dell’Ue per la Politica estera, Josep Borrell, prima del Consiglio informale degli esteri. Il rappresentante di Kiev chiede esplicitamente che l’Unione Europea faccia pressioni sugli Stati Uniti per ottenere il diritto di usare le proprie armi contro obiettivi situati in profondità sul territorio russo. Il tema sarà al centro della riunione dei ministri degli esteri dell’Ue. Ma al momento diversi Paesi, tra i quali gli Usa, continuano a mantenere restrizioni sull’uso delle armi che forniscono all’Ucraina, in particolare missili a lungo raggio, per evitare un’escalation del conflitto. Il ministro degli esteri italiano Antonio Tajani ha infatti già ribadito che per l’Italia rimane la posizione di utilizzare le proprie armi solo all’interno del territorio ucraino. Intanto sul terreno si registra una nuova avanzata dell’esercito russo nelle regioni di Donetsk e Lugansk. Nel suo rapporto quotidiano, il ministero della Difesa russo riferisce della conquista di due località, Mykolaivka e Stelmakhivka. Questa notte numerosi attacchi con droni hanno colpito quasi tutte le regioni ucraine, particolarmente prese di mira le infrastrutture energetiche. Il presidente ucraino Zelensky ha definito la situazione al fronte nel Donetsk «estremamente difficile» con le forze russe impegnate in un’intensa offensiva per conquistare l’importante snodo logistico di Prokovsk. Allo stesso tempo Zelensky ha rivendicato successi nella regione russa di Kursk, spiegando sono state occupate altre aree e fatti altri prigionieri.
Marco Guerra