La Russia vuole liberare altri prigionieri negli Stati Uniti, dopo il grande scambio con l’Occidente avvenuto ieri. L’operazione ha coinvolto 26 detenuti tra Russia, Stati Uniti, Germania, Polonia, Norvegia e Bielorussia: tra questi c’è il giornalista americano del Wall Street Journal, Evan Gershkovich. «Ci sono ancora decine di russi in custodia negli Stati Uniti che guardano alla loro patria con speranza e attendono il loro rilascio. Il nostro compito più importanti è il benessere dei nostri connazionali che sono detenuti negli Stati Uniti. Percepiamo le difficoltà di coloro che sono ingiustamente detenuti nelle carceri statunitensi come fossero le nostre. Faremo del nostro meglio per continuare a liberare e alleviare la condizione di tutti i connazionali imprigionati nelle macerie della giustizia locale», scrive l’ambasciatore di Mosca negli Stati Uniti, Anatoly Antonov, su Telegram. «Partecipiamo con sollievo e felicità alla liberazione dei difensori e delle difensore dei diritti umani, delle persone attiviste e dei giornalisti che erano in carcere e che presto potranno finalmente abbracciare i loro cari. Siamo grati che le voci delle organizzazioni mondiali e russe per i diritti umani siano state ascoltate e che sia stata negoziata la libertà di queste persone. Non avrebbero mai dovuto essere incarcerate: la loro persecuzione è stata gravemente ingiusta». Lo ha dichiarato Marie Struthers, direttrice di Amnesty International per l’Europa orientale e l’Asia centrale, in seguito allo scambio negoziato tra Russia e Bielorussia da una parte e Germania, Norvegia, Polonia, Slovenia e Stati Uniti dall’altra, di prigionieri tra cui gli attivisti e difensori dei diritti umani russi Oleg Orlov, Aleksandra (Sasha) Skochilenko, Lilia Chanysheva, Ksenia Fadeeva, Vladimir Kara-Murza, Andrei Pivovarov, Ilya Yashin e, tra gli altri, i giornalisti Evan Gershkovich e Alsu Kurmasheva. Nella nota Struthers ha aggiunto: «Sebbene la loro scarcerazione rappresenti un passo importante, questo non deve rimanere un episodio isolato. La strada giusta da seguire è quella dello smantellamento del sistema di repressione politica in Russia, non lo scambio di esseri umani. Le autorità russe devono liberare incondizionatamente tutte le altre persone detenute arbitrariamente per motivi politici, come Natalia Filonova, Aleksei Gorinov, Maria Ponomarenko, Vladimir Rumyantsev e molte altre, e risarcirle per la loro ingiusta incarcerazione. Le leggi repressive che consentono queste persecuzioni devono essere abolite».
F.A.