«L’occasione ci è offerta dall’ultimo passaggio parlamentare legato al decreto per l’assorbimento delle liste attesa. Sono veramente troppe le fake news, menzogne fatte circolare dalla Sinistra su un tema delicato come la salute, che poco si presta alla strumentalizzazione perché è il primo dei diritti costituzionali e tutti ci si deve fermare un metro prima del baratro, cioè prima della definitiva rottura del rapporto di fiducia tra cittadino e Stato e nella fattispecie tra cittadino fragile perché aspetta una prestazione sanitaria e un pezzo rilevante dello Stato che è il nostro Sistema sanitario nazionale, fatto di medici, fatto di professionisti, fatto di ospedali e di tante altre cose preziose che vanno salvaguardate. Un rapporto di fiducia già messo a dura prova dalla gestione della pandemia, a volte incomprensibile, a volte schizofrenica e quasi sempre inefficace, come dimostra il record di decessi che abbiamo registrato. Questo rapporto di fiducia sta alla base della salute e della cura e regge il nostro sistema universalistico, questa fiducia si sta compromettendo perché continuiamo a infarcire il dibattito di bugie, di fake news, che la Sinistra propaganda attraverso i suoi giornaloni al solo scopo di affossare a questo governo colpe non sue su temi e problemi del passato. Questo intervento vuole fare chiarezza proprio sulle fake news: a cominciare dal finanziamento del Fondo sanitario nazionale che la Sinistra continua a dire che «è tagliato» e invece è incrementato considerevolmente, tanto che nel Def, che è il documento di programmazione economica e finanziaria, nel 2027 il fondo segretario nazionale assurge a 147 miliardi, cifra esorbitane e seconda voce del bilancio dello Stato. Ma non basta, perché 1 miliardo per un decreto d’urgenza è una grande cifra se pensiamo che nei Dl le risorse sono quelle disponibili a bilancio, mentre sul disegno di legge (Ddl) noi possiamo pescare risorse sulla programmazione 2025. Parliamo di 680 milioni da distribuire alle Regioni e di 300 milioni che serviranno per la defiscalizzazione dello straordinario dei medici. Quindi non è vero quanto detto dalla collega Zampa, e cioè che sono pescate dal Fondo sanitario nazionale. No, sono invece risorse aggiuntive al Fondo sanitario nazionale che erano dentro la dotazione del Ministero. Altra fake news: può e deve lo Stato controllare i flussi di spesa nella sanità? Si, perché non è affatto vero che è incostituzionale, dato che esiste già una legge che è la 266 del 2005 che stabilisce, appunto, il Siveas. E ancora: è vero che le Regioni utilizzano i soldi delle liste d’attesa o in generale la sanità per ripianare il bilancio generale? Si, ed è una legge che non abbiamo fatto noi ma risale addirittura al governo Ciampi. Vero che le Regioni oggi si appellano all’autonomia perché sono capaci di gestire la sanità, le lista d’attesa e l’erogazione dei livelli essenziali d’assistenza? No! Tant’è che anche alcune Regioni del nord, una a caso quella del presidente Fedriga, viene registrata alla stregua delle peggiori Regioni del sud, quindi non sorprende che il presidente abbia qualche difficoltà a dare accesso alla trasparenza dei propri canali di spesa del Fondo sanitario nazionale. E poi, è vero che per assorbire le liste d’attesa è necessario assumere? Si, sarebbe necessario ma è anche vero che a causa della programmazione fatta, a dir poco male, sulle professioni sanitarie, noi oggi non abbiamo nessuno da assumere perché i medici non si trovano sugli alberi e di certo non si possono fabbricare, ma bisogna formali in percorsi formativi di oltre dieci anni. E infine, è falso che questo decreto non contiene danaro, come è falso che non serve a niente, perché il decreto dalla sua emanazione già sta dando buoni frutti e l’Umbria ne è un esempio lampante. Infatti, dall’inizio dell’attuazione, vale a dire meno di due mesi, sono oltre 17 mila in meno le prestazioni rimaste in sospeso. Questo lungo elenco sono fatti, non chiacchiere, quindi è ora che la Sinistra la smetta di raccontare menzogne con l’unico scopo di screditare il governo, perché a rimetterci sono solo i cittadini».
Lo dichiara il senatore di Fratelli d’Italia Franco Zaffini, presidente della Commissione Sanità di Palazzo Madama.