Il ritorno al nucleare per l’indipendenza energetica e la lotta al cambiamento climatico in atto: parola del ministro degli Esteri, Antonio Tajani, che nel corso di un punto stampa a margine del summit dei leader del Partito popolare che si è svolto a Bruxelles prima dell’inizio del Consiglio europeo, ha detto: «L’Italia guarda al nucleare sia per avanzare nell’indipendenza energetica e sia per lottare contro il cambiamento climatico, dato lo scarso impatto ambientale. È giusto guardare con attenzione al nucleare di quarta generazione, possiamo dimostrare di essere all’avanguardia anche dal punto di vista della ricerca». Il ministro a Bruxelles parteciperà anche a un vertice europeo sull’energia nucleare. Non si è fatta attendere la reazione del co-portavoce nazionale di Europa Verde e deputato di Alleanza Verdi e Sinistra, Angelo Bonelli: «In Italia, da decenni, deve essere individuato un sito in cui collocare le scorie radioattive delle vecchie centrali nucleari ma il leader di Forza Italia Tajani propone il nucleare di quarta generazione: non esiste, qualcuno lo informi! Oggi, in Europa è andata di scena l’ennesima piroetta di Von der Leyer che, dopo aver detto no al regolamento per ridurre i pesticidi, ha detto sì ai soldi pubblici per finanziare il nucleare. Il nucleare è un’energia che può essere prodotta solo con sussidi pubblici, come accade in Francia dove la società EDF è stata nazionalizzata a causa dei troppi debiti. Nella centrale di Hinkley Point, in Inghilterra, il prezzo è stato bloccato per i prossimi anni a 120 € /MWh». E prosegue: «Oggi il gas costa 27€/MWh e le rinnovabili possono arrivare a costare anche di meno. Forza Italia non dice agli italiani quanto costerà il suo programma nucleare, né dove avrebbe intenzione di realizzare queste centrali nucleari. Lo dica prima delle elezioni europee, se ne ha il coraggio. Ma sappiamo bene che non lo farà perché una centrale da 30-40 GW di nucleare di terza generazione plus, oggi, costerebbe oltre 400 miliardi di euro e a pagare sarebbero i cittadini mentre a guadagnarci sarebbero solo le società energetiche. Le stesse che, in due anni, con la speculazione sul gas, hanno realizzato extraprofitti per 70 miliardi di euro con i soldi dei cittadini che hanno pagato bollette raddoppiate e triplicate. Purtroppo il nucleare civile porta con sé investimenti sul nucleare a uso militare: una follia», conclude Bonelli. Attivisti e attiviste di Greenpeace Francia hanno ostacolato l’arrivo di diverse delegazioni ufficiali al vertice internazionale sull’energia nucleare, ospitato dall’Agenzia internazionale per l’energia atomica e dal primo ministro belga. Il vertice, che riunisce leader politici e dirigenti dell’industria nucleare, mira ad attrarre finanziamenti pubblici e privati per perseguire l’obiettivo, annunciato da un gruppo di Paesi alla COP28 di Dubai, di triplicare la capacità nucleare globale entro il 2050. Greenpeace Francia stima che per raggiungere questo obiettivo sarebbe necessario costruire 70 reattori all’anno tra il 2040 e il 2050. In realtà, a livello globale, tra il 2020 e il 2023 sono stati collegati alla rete elettrica appena 21 reattori, mentre 24 sono stati spenti.
Mario Milani