La Camera di commercio italo-belga ha ospitato l’evento «Intelligenza artificiale per Pmi e pubblica amministrazione: prospettive europee e regionali», promosso dall’associazione Allez les Marche Asbl, in collaborazione con Digit@lians e con il sostegno di Svem – Sviluppo Marche S.p.A. L’iniziativa ha riunito rappresentanti istituzionali, professionisti e imprenditori per discutere delle sfide e delle opportunità legate all’intelligenza artificiale, con particolare attenzione al contesto marchigiano e alla recente attuazione dell’Ai Act europeo.
«L’intelligenza artificiale è uno strumento importante per la nostra regione», ha dichiarato Innocenzo Genna, avvocato e presidente di Allez les Marche. «Non bisogna pensare che l’Ia sia appannaggio esclusivo dei grandi operatori globali: può invece diventare un motore di sviluppo locale, basato su dati legati ai processi produttivi tipici del territorio, in particolare del manifatturiero. Questi dati possono essere valorizzati e trasformati in modelli di successo anche a livello globale. Non si passa solo dal globale al locale, ma anche dal locale al globale».
A confermare il crescente interesse verso l’intelligenza artificiale è Stefano da Empoli, presidente dell’Istituto per la competitività, che ha sottolineato come «in Italia siano ancora troppo poche le imprese che utilizzano queste tecnologie. L’Unione Europea deve intervenire per colmare la mancanza di competenze, a partire da quelle degli imprenditori». Secondo Da Empoli, «questo è possibile grazie ai fondi europei e all’impegno degli Stati membri e delle regioni, che dispongono di risorse per la formazione e possono investirle per ridurre un gap che rischia di limitare i benefici dell’intelligenza artificiale».
Sul fronte normativo, Luca Bertuzzi, Senior Ai Correspondent per MLex, ha evidenziato che «il regolamento europeo sull’Ia si trova in un momento critico, tra il rischio di atrofia normativa, incertezza legale e difficoltà di implementazione. I prossimi mesi saranno decisivi per la Commissione europea, chiamata a definire eventuali emendamenti e tempi di applicazione delle norme di questo cruciale regolamento». Sulle sfide che attendono le imprese europee è intervenuto anche Antonio Grasso, Public Affairs Director presso la European Digital Sme Alliance, che ha dichiarato: «Molti strumenti necessari per l’adeguamento normativo non sono ancora pronti, a causa dei ritardi degli enti di normazione europea. Le nostre aziende – ha continuato Grasso – temono di non essere conformi quando, l’anno prossimo, entreranno in vigore la maggior parte degli obblighi per gli sviluppatori di Ia. Se non interveniamo subito, rischiamo di restare dipendenti da soluzioni digitali non europee».
Alessio Pisanò
