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In Polonia vince l’estrema destra: chi è il nuovo presidente Karol Nawrocki

Gazzettino Italiano Patagónico by Gazzettino Italiano Patagónico
2 de junio de 2025
in Mundo
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In Polonia vince l’estrema destra: chi è il nuovo presidente Karol Nawrocki

KAROL NAWROCKI CANDIDATO ALLA PRESIDENZA POLACCA

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L’estrema destra vince (per circa 370 mila voti) le elezioni presidenziali in Polonia: Karol Nawrocki, candidato di Diritto e Giustizia (PiS), ha ottenuto il 50,89 per cento dei voti al secondo turni, battendo Rafał Trzaskowski, sindaco di Varsavia e candidato di Coalizione civica, ovvero il partito di centrodestra che guida la maggioranza europeista attualmente al governo. Per lui (che aveva vinto il primo turno del 18 maggio) ha votato il 49,11 per cento. L’affluenza è stata del 71,6 per cento, superiore a quella del primo turno (67,31 per cento). Nawrocki ha ottenuto circa 370 mila voti in più di Trzaskowski, convogliando su di sè probabilmente i voti di Sławomir Mentzen di Confederazione, arrivato terzo al primo turno. Nawrocki potrebbe dare filo da torcere al governo europeista di Tusk, alla guida del paese dalla fine del 2023 dopo otto anni di governi del PiS. Dal canto suo, Nawrocki è critico nei confronti dell’Unione Europea (ha spesso attaccato Francia e Germania per il peso che hanno nei rapporti), e ha ottimi rapporti con Donald Trump. È stato alla Casa Bianca anche ai primi di maggio.

Karol Nawrocki è nato a Danzica, ha 42 anni e non ha alle spalle esperienza politica. Prima di candidarsi Diritto e Giustizia (PiS), a novembre 2024, era praticamente uno sconosciuto ma in questi mesi ha acquistato molta notorietà. Ha un dottorato in storia e si occupa soprattutto del ruolo dell’Unione Sovietica nella storia della Polonia contemporanea. Antisovietico e ultraconservatore, è contrario all’aborto, alla contraccezione di emergenza e alle unioni civili tra persone dello stesso sesso.

È stato direttore del museo della Seconda Guerra Mondiale di Danzica e poi è diventato presidente dell’Istituto della Memoria Nazionale, che da sempre lavora a fare luce sui crimini commessi in Polonia durante la Seconda guerra mondiale e il periodo comunista. L’Istituto, da quando è arrivato lui, si sarebbe spostato su posizioni ancora più nazionaliste. Ha definito la Russia uno «stato barbaro» (ma non è d’accordo all’ingresso dell’Ucraina nell’Unione Europea). Nel tempo libero è anche un pugile dilettante e, stando a quanto scrive il Post, sono emersi documenti che lo vedrebbero vicino a un gruppo organizzato di pugili e buttafuori legato ad ambienti neonazisti.

Non è immune ad alcuni scandali, come quello per l’acquisto di una casa ad un prezzo molto più basso rispetto a quello di mercato da una persona anziana con disabilità. E poi c’è la vicenda del libro scritto sotto falso nome, che è deflagrata durante la campagna elettorale: nel 2018 Nawrocki aveva pubblicato un libro su un criminale polacco degli anni Novanta, Nikodem ‘Nikoś’ Skotarczak, fingendo di chiamarsi Tadeusz Batyr. Messo di fronte all’evidenza, disse che aveva fatto ricorso ad uno pseudonimo anche per proteggersi da eventuali reazioni della criminalità organizzata.

Marcella Piretti

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