Distrutto l’ultimo aereo della compagnia di bandiera dello Yemen operante a Sana’a: a denunciarlo, dopo un raid condotto da Israele, è stato il direttore dello scalo, Khaled al-Shaief. Secondo il responsabile, il velivolo è stato «completamente distrutto». A confermarlo il ministro della Difesa di Tel Aviv, Israel Katz. L’episodio, risalente a mercoledì, è stato raccontato da media sia regionali che europei o americani. A impressionare sono state in particolare le immagini dei passeggeri in fuga dall’aereo, fermo sulla pista prima di essere divorato dalle fiamme provocate da un’esplosione. Nello Yemen è al governo Ansar Allah, organizzazione politica e militare associata alla comunità sciita degli Houthi e ritenuta alleata dell’Iran. Il suo capo, Abdul-Malik Al-Houthi, ha detto che il raid israeliano non farà venire meno la solidarietà del suo Paese agli abitanti della Striscia di Gaza vittime dell’offensiva militare di Tel Aviv. «Non ci importa quando sia violenta l’aggressione di Israele né quanto di frequente si ripeta» ha sostenuto Al-Houthi: «Non condizionerà comunque la determinazione del nostro popolo a sostenere il popolo palestinese». L’aeroporto di Sana’a è l’unico a collegare con il mondo un’area dello Yemen dove vivono oltre 20 milioni di persone, una parte delle quali bisognose di supporto alimentare o sanitario dopo anni di conflitto civile. Il velivolo distrutto mercoledì era della compagnia Yemenia Airlines.
Vincenzo Giardina