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Scoperta una nuova forma di diabete. Chi colpisce e quali sono i sintomi

Gazzettino Italiano Patagónico by Gazzettino Italiano Patagónico
18 de mayo de 2025
in Salud
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Scoperta una nuova forma di diabete. Chi colpisce e quali sono i sintomi
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Il diabete è una patologia cronica dovuta a una disfunzione a carico dell’insulina (l’ormone che trasporta lo zucchero dal sangue alle cellule) che non viene più prodotta in quantità sufficienti dal pancreas. Questo causa un accumulo di glucosio e i suoi livelli nel sangue aumentano (iperglicemia). La malattia colpisce circa 500 milioni di persone in tutto il mondo e 3,5 milioni solo in Italia, un trend in aumento negli ultimi decenni. Esistono diverse forme di diabete, ma circa il 90 per cento dei casi è rappresentato dal Tipo 2, fortemente legato all’eccesso di peso causato da un’iperalimentazione e dalla scarsa attività fisica. L’International Diabetes Federation (IDF) ha ora riconosciuto una nuova forma di diabete: il Tipo 5, conosciuto anche come diabete da grave carenza di insulina (Severe Insulin Deficient Diabetes, SIDD) o diabete associato alla malnutrizione precoce. E’ infatti più comune nei paesi più poveri e colpisce circa 20-25 milioni di persone in tutto il mondo.Ma vediamo quali sono i sintomi e in cosa si differenzia dalle altre forme di diabete già note. Il diabete di Tipo 5 colpisce bambini o adolescenti che hanno un basso peso corporeo e una grave carenza di insulina, non causata dal sistema immunitario ma da uno scorretto sviluppo del pancreas, conseguenza di una scorretta alimentazione durante l’infanzia. A differenza del diabete di Tipo 1 (causato da una malattia auto-immune che distrugge le cellule pancreas) e del Tipo 2 (caratterizzato da un disturbo metabolico che impedisce all’organismo di utilizzare l’insulina), il Tipo 5 è infatti causato dalla denutrizione cronica, soprattutto durante l’infanzia e l’adolescenza. Studi sui roditori hanno dimostrato che una dieta povera di proteine durante la gravidanza o l’adolescenza porta a un cattivo sviluppo del pancreas, un collegamento noto da molti anni. Avere un pancreas più piccolo è un fattore di rischio per diverse forme di diabete, poichè si hanno meno riserve di cellule che producono insulina. «Sebbene questa forma di diabete sia stata osservato per oltre 70 anni, è stato ampiamente trascurata nei dibattiti sulla salute globale – ha evidenziato l’IDF -. La condizione è stata notata per la prima volta a metà del XX secolo ed è stata spesso erroneamente classificata come diabete di tipo 1 o 2. In precedenza, le teorie prevalenti suggerivano che la si sviluppasse a causa della resistenza all’insulina. Tuttavia, negli ultimi anni, una nuova ricerca, guidata dalla dott.ssa Meredith Hawkins, endocrinologa e direttrice fondatrice del Global Diabetes Institute presso l’Albert Einstein College of Medicine di New York, ne ha confermato il distinto profilo metabolico». I sintomi del diabete di Tipo 5 sono molto simili a quelli delle altre forme di diabete associate a una marcata carenza di insulina. Quando i livelli di questo ormone sono insufficienti, il glucosio resta nel flusso sanguigno, provocando iperglicemia, e causando sintomi come stanchezza persistente, una sete intensa e anomala, un basso indice di massa corporea, un bisogno di urinare spesso, nausea, vista annebbiata, formicolio alle mani o piedi, minore resistenza allo sforzo fisico, lenta guarigione di tagli e ferite. Il team dell’International Diabetes Federation (IDF) è a lavoro per sviluppare dei criteri diagnostici e delle linee guida terapeutiche per il diabete di tipo 5. Inoltre, sta creando un registro globale dedicato alla ricerca e realizzando moduli formativi per aggiornare gli operatori sanitari su questa forma di diabete. «Le persone con diabete di tipo 5 presentano carenza di insulina, ma non resistenza all’insulina – ha precisato l’IDF – . Molti pazienti potrebbero essere in grado di gestire il diabete con farmaci orali anziché con iniezioni di insulina. Dato che il diabete di tipo 5 si riscontra principalmente in contesti con risorse limitate, questo approccio economicamente vantaggioso potrebbe rivelarsi importante nelle regioni che già faticano a fronteggiare il crescente numero di persone affette da questa condizione». Diabete è un termine generico che comprende una serie di condizioni che causano un aumento dei livelli di zucchero nel sangue, ma con origini diverse. Le due forme più note sono il Tipo 1 e il Tipo 2. Il primo, con origine autoimmune e più raro (5-10 per cento dei diabetici), colpisce in genere prima dei 30 anni e determina una ridotta o assente produzione di insulina per la distruzione delle cellule pancreatiche ad opera di autoanticorpi. Il Tipo 2, molto più comune (85-90 per cento dei diabetici), colpisce in genere persone oltre i 50 anni, e si accompagna spesso a una tendenza al sovrappeso. A questi si aggiungono il diabete gestazionale (che si sviluppa durante la gravidanza, in genere tra la 24a e la 28a settimana, ed è causato da cambiamenti ormonali che riducono l’efficacia dell’insulina) ed altre forme più rare come il diabete LADA (Late Autoimmune Diabetes of Adults), anche detto diabete Tipo 1,5, un diabete autoimmune ma che si manifesta soprattutto in età adulta. Non ci sono ancora ampi studi su questa forma di diabete, ma si stima che il LADA colpisca il 5-7 per cento dei pazienti inizialmente diagnosticati come affetti da diabete di Tipo 2.

Barbara Fiorillo

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