(AGI) – Roma, 13 mag. – «Ci troviamo di fronte a un attacco diretto ai diritti fondamentali degli italiani nel mondo e di un tentativo inaccettabile di presentare l’emigrazione italiana come una minaccia alla sicurezza nazionale, recidendo cosi’ un legame vitale con milioni di cittadini e comunita’ all’estero». L’Assemblea del Partito Democratico della Circoscrizione Estero a fronte del decreto legislativo 36/2025 e del seguente disegno di legge, definiti dal governo Meloni e volti a limitare i diritti di cittadinanza degli italiani residenti all’estero, invita «alla massima mobilitazione unitaria al fine di fare sentire la voce dei milioni di concittadini che vivono, lavorano e studiano fuori dall’Italia». L’Assemblea ribadisce la necessita’ di strumenti concreti per rafforzare la consapevolezza dell’identita’ e dell’appartenenza italiana, e per valorizzare il ruolo degli italiani all’estero nella costruzione del futuro del Paese. «Provvedimenti che toccano la cittadinanza – un diritto fondamentale – richiedono una riflessione seria, ampia e condivisa. Non possono essere imposti con atti d’urgenza e senza un confronto democratico» sottolinea l’Assemblea. Per questo, il Partito Democratico Estero «esprime la propria totale contrarieta’ al metodo e ai contenuti del decreto, manifesta profonda preoccupazione per la direzione intrapresa dal Governo e invita il Parlamento a respingere il provvedimento. In ogni caso, si chiede che vengano accolte le proposte formulate dai parlamentari del Partito Democratico, in coerenza con quanto richiesto dalle Comunita’ italiane nel Mondo: occorre garantire che non si impedisca la trasmissione della cittadinanza italiana dai genitori ai figli; assicurare l’iscrizione agli elenchi consolari dei nuovi nati figli di cittadini italiani; impedire ogni discriminazione retroattiva derivante dalle nuove norme; garantire le procedure per coloro che avevano gia’ avviato l’iter di riconoscimento; riaprire i termini per il riacquisto della cittadinanza per chi e’ stato costretto a rinunciarvi; e rendere effettiva, e non burocratica, per chi ha un’ascendenza italiana piu’ lontana, la verifica del reale rapporto con l’Italia, attraverso la promozione della lingua, della cultura e della conoscenza della Costituzione». «E’ il momento di una mobilitazione unitaria e decisa: milioni di cittadini italiani all’estero non possono essere cancellati con un colpo di penna», conclude l’Assemblea.