E’ finita tra le lacrime l’avventura di Matteo Berrettini agli Internazionali di Roma di Tennis. L’azzurro è stato, infatti, costretto al ritiro nel secondo set della partita contro Casper Ruud. Il punteggio era sul 7-5, 2-0 per il norvegese, quando Berrettini ha deciso di fermarsi a causa dei perduranti e ormai noti dolori agli addominali. Ha lasciato il campo piangendo.
«Già quando mi sono svegliato ho capito che le cose erano un po’ complesse. Poi l’amore che ho per questo torneo, questa città, per mio fratello, per lo sport che faccio, alla fine mi ha spinto a provarci. Fino a dieci minuti prima della partita pensavo di non farcela, poi ho detto: vabbè, ci provo, dai. Sono rimasto sorpreso da come il mio corpo ha reagito fino a un certo punto. Poi ho risentito un’altra fitta, verso la fine del primo set e da lì in poi non sono più riuscito a stare nella partita, a stare concentrato. Ho dovuto ritirarmi un’altra volta». Tutta la delusione di Matteo Berrettini, che ha interrotto il match contro il norvegese Casper Ruud.
«Non volevo ritirarmi– ha spiegato ancora- ma poi so quello che succede se non mi fermo: devo stare tre mesi senza giocare, a ogni starnuto salto. Non volevo che risuccedesse quella cosa lì. Spero di essermi fermato in tempo, mi fa abbastanza male ma non credo di essermi strappato ancora. I dottori forse sono stanchi anche loro di vedermi».
«E’ vicino a un punto in cui mi sono fatto male in precedenza- ha aggiunto- non so che cosa ci sia di sbagliato nei miei (muscoli) obliqui. Le sensazioni purtroppo le conosco bene perché ci sono passato più e più volte. Onestamente una settimana fa non pensavo di giocare il torneo, poi ho fatto una specie di miracolo: aver fatto una partita e averla vinta. Alla fine ne ho giocate due e mezza. È stato qualcosa di importante anche se è ovvio che non volevo finire così. Le sensazioni sono, come ho detto prima, che spero di non aver fatto danni troppo gravi, perché non mi va di rimanere a casa e di non giocare».
Mario Piccirillo