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Uganda solo il 20% dei bambini colpiti da cancro sopravvive: 15 anni di Afron per cambiare le statistiche

Gazzettino Italiano Patagónico by Gazzettino Italiano Patagónico
5 de mayo de 2025
in Salud
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Uganda solo il 20% dei bambini colpiti da cancro sopravvive: 15 anni di Afron per cambiare le statistiche
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Un cammino fatto di salite, alcuni momenti tristi per sorrisi che non ci sono più e che porteremo nel cuore, ma anche di numerose gioie per le tante donne e i tanti bambini che siamo riusciti a curare». Sono le parole di Titti Andriani, presidente di Afron, Oncologia per l’Africa ETS che sabato 10 maggio festeggia 15 anni di storia con una sfilata di beneficenza. Una storia fatta di bambini curati dal linfoma di Burkitt e salvati, di donne che hanno scoperto in tempo lesioni uterine e tumori allo stadio iniziale. La differenza tra salvarsi e no, fatta anche di difficoltà a raggiungere l’ospedale, ad accedere alle cure, a fare prevenzione. La settima Sfilata del Cuore, si legge nel comunicato stampa dell’associazione, sarà un evento benefico di raccolta fondi. L’appuntamento è al Rome Cavalieri – A Waldorf Astoria Hotel, sabato 10 maggio alle 17.00, per festeggiare 15 anni di sostegno e aiuto a favore delle donne e dei bambini nei paesi dell’Africa, colpiti da patologie oncologiche. Ad Afron sono arrivati riconoscimenti importanti: nel 2018 è stata premiata dal Governo ugandese e nel 2019 dal Presidente Mattarella per l’impegno profuso nella lotta al cancro nei paesi africani. «Le medaglie che più contano però, sono i 339 bambini curati grazie al progetto ABLE+, grazie al quale il tasso di mortalità dei bambini colpiti dal Linfoma di Burkitt è sceso dal 47,05% al 25%. Dal 2017- prosegue ancora Titti Andriani, presidente di AFRON- abbiamo organizzato 2.210 sessioni di supporto psicologico coinvolgendo 9.650 donne, bambini malati e i loro familiari; abbiamo svolto 1.147 follow up fra visite domiciliari e consulti telefonici; sensibilizzato sui tumori circa 1 milione di persone; offerto screening gratuito a 30.254 donne; coinvolto 18.526 studenti delle scuole superiori nelle nostre campagne di sensibilizzazione sui tumori».

Era il 10 maggio del 2010 quando Titti Andriani, attuale Presidente, coinvolge 5 specialisti in oncologia dell’Istituto dei Tumori «Regina Elena» di Roma per fondare un’associazione destinata a sostenere in maniera concreta le donne e i bambini costretti ad affrontare il cancro nei paesi dell’Africa, dove le patologie oncologiche sono sconosciute, la difficoltà di accedere alle cure è altissima e in molti casi mancano le medicine. AFRON, in questi 15 anni di attività, si legge ancora nel comunicato stampa, ha fatto dell’Uganda la sua principale area di azione, una nazione dove 2 donne su 10 muoiono di cancro alla cervice uterina e la sopravvivenza del tumore al seno è solo del 50%, mentre in Italia è dell’88%. In Kenya, dove AFRON è attiva dal 1° maggio con il progetto MWANGA, focalizzato sul cancro infantile e sul cancro al seno, c’è il più alto tasso di mortalità per cancro al seno a livello globale: l’80% delle donne a cui viene diagnosticata la malattia non sopravvive oltre i cinque anni. Una delle ragioni alla base di questo alto tasso di mortalità è la diagnosi tardiva», a pubblicare questi dati cosi cruenti è Roche | Improving cancer care for the women of Kenya. Per quanto riguarda i bambini invece, in Italia il tasso di sopravvivenza dei tumori pedatrici a 5 anni dalla diagnosi è arrivato all’83%, per alcune leucemie è addirittura al 90%. In paesi come Uganda e Kenya sopravvive solo il 20% dei bambini colpiti dal cancro per la difficoltà di accedere alle cure o la mancanza di medicine.

AFRON Oncologia per l’Africa ETS è membro dell’Uganda Cancer Society (UCS), fondata nel 2011: un’Associazione che racchiude oltre 45 Organizzazioni della Società Civile ugandese che combattono il cancro nel Paese; inoltre, dal 2010 è Life Member dell’Uganda Child Cancer Foundation (UCCF), attraverso il quale più di 1 milione di studenti sono stati messi in grado di difendersi dal cancro. Attualmente con l’UCCF è in corso il progetto «Heroes Beyond Cancer» per garantire follow up adeguati e supporto psicosociale ai «childhood cancer survivors», bambini ugandesi guariti dal cancro, per assicurare loro il ritorno ad un’ottima qualità di vita.

Dal 2012 AFRON collabora con l’Uganda Women’s Cancer Support Organization (UWOCASO), un’associazione fondata da donne sopravvissute al cancro della mammella e della cervice uterina, il tumore che colpisce più donne nel Paese. Attraverso molteplici partnership con numerosi ospedali ugandesi cattolici (Nsambya Hospital, Matany Hospital, St. Joseph Hospital, e dal 2018 con il St. Mary’s Lacor Hospital nel Nord dell’Uganda), vengono svolte regolarmente campagne di sensibilizzazione e screening sui tumori femminili ed infantili. Tra gli obiettivi di AFRON c’è anche la formazione del personale medico ed infermieristico per il quale vengono organizzate periodiche sessioni di formazione. AFRON ha anche contribuito ad equipaggiare l’ospedale con apparecchiature elettromedicali, offerto cure oncologiche, supporto ai pazienti ed ai loro familiari attraverso attività generatrici di reddito, organizzato gruppi di sostegno, favorito visite di follow up e sessioni ludico-ricreative.

Dal 2018 AFRON porta avanti il progetto ABLE+ (Awareness on Burkitt Lymphoma Eradication) insieme alla Fondazione Soleterre ETS. Il progetto è dedicato ai bambini colpiti dal Linfoma di Burkitt, il tumore infantile più diffuso in Uganda e molto raro nel mondo occidentale. In questi 15 anni l’Associazione non si è mai fermata e ha sempre continuato a cercare nuove strade per portare aiuto e sostegno in modo concreto, con degli interventi anche in Rwanda e Mauritania. Per questo dal 1° maggio è diventata Corporate Member del Kenyan Network of Cancer Organizations (KENCO), un’Associazione fondata nel 2016 che oggi racchiude oltre 60 Organizzazioni della Società Civile keniana che combattono il cancro nel Paese. Tutto questo grazie al lavoro dei volontari in Italia e nei paesi dove AFRON è attiva, e soprattutto grazie ai suoi sostenitori: tante persone comuni con un cuore immenso, l’Associazione ALCLI Giorgio e Silvia di Rieti, l’Ordine dei Farmacisti della Provincia di Roma, la Chiesa Valdese attraverso i fondi dell’8×1000 e la Fondazione Museke. Tanti anche i Grandi Donatori che, proprio perché sono Grandi, si legge infine, preferiscono mantenere l’anonimato.

Fausta Casagrande

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