Trump e Putin sono sempre più vicini. La nuova politica estera statunitense, con il «cambiamento» messo in atto dalla nuova amministrazione, «coincide in gran parte» con la visione russa. A dirlo è stato il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov che dunque promuove senza troppi giri di parole la svolta impressa dal tycoon che solo l’altro ieri ha alzato la voce con Zelensky nello Studio Ovale, dopo averlo accusato – nei giorni precedenti – di «essere un dittatore senza elezioni» (affermazione poi clamorosamente ritrattata) e di aver iniziato la guerra con la Russia. «La nuova Amministrazione (americana, ndr) sta cambiando rapidamente tutte gli schemi di politica estera. Ciò coincide in gran parte con la nostra visione», ha detto Peskov nel corso di una intervista al programma ‘Mosca. Cremlino. Putin’ sul canale televisivo Russia1. Il video è stato postato sul canale Telegram del giornalista Pavel Zarubin. «Inoltre – ha aggiunto Peskov -, stiamo votando per una risoluzione dell’Assemblea generale delle Nazioni Unite che contiene formulazioni assolutamente equilibrate sulla crisi ucraina. Questo era davvero inimmaginabile». Il portavoce del Cremlino si riferisce probabilmente alla risoluzione sull’integrità dell’Ucraina approvata dall’Onu lo scorso 24 febbraio, ma avversata da Russia e Stati Uniti che hanno votato contro; nonché a una successiva risoluzione presentata dagli Stati Uniti sulla «rapida fine della guerra» che ha avuto l’ok del consiglio di sicurezza dell’Onu grazie anche al sostegno di Mosca. Intanto i Paesi Occidentali tentano di fare fronte comune dopo lo scontro alla Casa Bianca tra Trump e Zelensky. L’obiettivo è ricucire i rapporti tra i due leader, mai così tesi dall’inizio della guerra. Ieri sera la presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha avuto una telefonata con Donald Trump in persona (il contenuto è top secret) e oggi incontrerà il premier britannico Starmer, a Downing Street prima della riunione ristretta dei leader. L’incontro, su invito del Regno Unito, «era programmato da tempo», spiegano fonti del governo, e segue la visita a Roma di Starmer del 16 settembre scorso. Al centro dei colloqui il conflitto in Ucraina. I due leader faranno anche il punto sui numerosi filoni dell’agenda bilaterale, con particolare riferimento al contrasto alla migrazione irregolare e alla lotta alla tratta degli esseri umani, ma anche alla cooperazione in ambito difesa, all’energia e alla promozione degli investimenti.
Antonio Piccirilli