I56 punti, con 12 tiri da tre a segno, di Stephen Curry sono serviti ai Golden State Warriors per assicurarsi il successo per 121-115 sugli Orlando Magic, rimontando uno svantaggio che, verso metà gara, era arrivato a -17. La svolta decisiva del match è arrivata nel terzo ‘periodo’, quando Curry ha realizzato da solo 22 punti contro i 21 complessivi di Orlando (40 quelli dei Warriors), nelle cui file ha brillato Paolo Banchero, alla fine autore di 41 punti. Per Curry è stata la 14° partita in carriera Nba in cui ha segnato più di 50 punti. A fine partita ha ricevuto gli elogi di coach Steve Kerr: «Sembra che Stephen non invecchi mai, anche gli spettatori di Orlando potranno dire di aver ammirato uno dei migliori tiratori di tutti i tempi. E non li dico solo per la sua precisione, ma per la sua fluidità, per la bellezza dei suoi movimenti e per la sua audacia, perché lui non si fa certi problemi se ritiene che sia il momento di tirare». Nella sfida tra le due stelle che hanno vinto cinque degli ultimi sei premi di MVP, e che non si incontravano da più di un anno, i Milwaukee Bucks hanno avuto la meglio per 121-112 sui Denver Nuggets, trascinati da Giannis Antetokounmpo, in doppia con 28 punti e 19 rimbalzi. In doppia doppia, con 32 punti e 14 rimbalzi, è andato anche Nikola Jokic ma a Denver non è bastato per vincere. I Dallas Mavericks hanno battuto i Charlotte Hornets per 103-96, con 25 punti, 9 rimbalzi e 5 assist di Kyrie Irving, mentre i Lakers hanno ottenuto una vittoria sofferta (111-102) sui Minnesota Timberwolves, privi da metà del terzo periodo di Anthony Edwards, espulso per doppio fallo tecnico. Doppia doppia sia per LeBron James (33 punti e 17 rimbalzi) che per Luka Doncic (21 punti e 13 rimbalzi).
Giovanni Cardarello
