Una «attività effusiva» dalla fessura eruttiva posta alla base del cratere Bocca Nuova e una «attività stromboliana» al Cratere di Sud-Est accompagnate da un «degassamento» al Cratere Bocca Nuova, Voragine e Cratere di Nord-Est. Sono le osservazioni contenute sul bollettino settimanale diffuso dall’Osservatorio etneo dell’Ingv rispetto alle attività del vulcano nel periodo compreso tra il 17 e il 23 febbraio. Per quanto riguarda la ‘sismologia’, gli esperti Ingv registrano dei «terremoti da fratturazione superficiali» nel settore sud-orientale e un «decremento dell’ampiezza media del tremore vulcanico giorno 19», ma anche in «lenta risalita» dal 22 febbraio. L’attività infrasonica è «moderata», con sorgenti localizzate nell’area del cratere di Sud-Est. Sulla base di queste osservazioni, l’Osservatorio etneo dell’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia disegna uno scenario di eventi «attesi» che prevede una attività stromboliana «frequente» dai crateri sommitali «accompagnata da emissioni laviche». «Non è possibile escludere un evoluzione dei fenomeni verso un’attività più energetica con formazione di colonne eruttive – ancora il bollettino -, nubi di cenere, flussi piroclastici ed esplosioni idro-magmatiche».
Salvo Cataldo