Con l’intelligenza artificiale rischiano di aumentare le frodi ai danni delle aziende: è più semplice il furto d’identità, e occorre attrezzarsi. Lo sottolinea un report della Experian, leader nel settore dei dati e della tecnologia, che ha reso pubblico il suo ultimo report, condotto dalla Forrester Consulting, che illustra in modo dettagliato come l’intelligenza artificiale generativa stia trasformando il panorama delle frodi. L’indagine è stata condotta tra 499 figure decisionali esperte nella lotta alle frodi e rivela un aumento delle perdite delle imprese attribuite ad azioni fraudolente, prima tra tutte il furto di identità. La soluzione? Adottare solide misure di sicurezza basate sul machine learning. La ricerca ha coinvolto otto Paesi: Sudafrica, India, Norvegia, Danimarca, Spagna, Italia, Olanda e Germania. Il report identifica un’evoluzione significativa: il passaggio da azioni condotte da singoli truffatori a organizzazioni criminali ben strutturate e organizzate, una tendenza aggravata dall’avvento dell’intelligenza artificiale generativa. Quasi tre quarti (il 73%) degli intervistati in Italia e nel mondo concordano sul fatto che l’intelligenza artificiale generativa abbia alterato in modo permanente il panorama delle frodi, rendendolo più complesso e sofisticato. L’intelligenza artificiale generativa ha anche consentito «l’industrializzazione delle frodi», ossia ha fornito ai truffatori gli strumenti per creare e implementare facilmente e su scala tattiche fraudolente come identità sintetiche e deepfake. Inoltre, il 56% delle aziende fatica a identificare l’uso dell’intelligenza artificiale generativa in un attacco fraudolento e a quantificarne l’impatto sulle perdite, una percentuale che sale al 69% in Italia. Le aziende devono adottare un approccio ancor più proattivo alla prevenzione delle frodi attraverso l’utilizzo di soluzioni avanzate basate sull’intelligenza artificiale e l’integrazione di diversi strumenti specifici, gestiti tramite piattaforme di orchestrazione, per valutare con maggiore precisione i rischi di frode, migliorare l’accuratezza del rilevamento e ridurre i costi. La crescente complessità delle minacce di frode rende ancora più cruciale la collaborazione con partner esterni e l’adozione di tecnologie avanzate. Quasi quattro responsabili decisionali su cinque lo riconoscono, con il 78% che concorda sul fatto che la collaborazione con partner esterni sia fondamentale per una prevenzione efficace delle frodi (il 73% in Italia). Inoltre, il 63% delle aziende globali concorda sul fatto che la condivisione di dati e informazioni sulle frodi all’interno di un consorzio di organizzazioni sia un modo efficace per identificare le tendenze emergenti, con il 64% che ha registrato un ritorno positivo sugli investimenti dalla propria partecipazione. Ciò sottolinea l’importanza di superare le sfide legate alla condivisione dei dati per migliorare gli sforzi di rilevamento e prevenzione delle frodi. Si tratta di una posizione condivisa anche dalle imprese italiane, con il 64% di queste che ritiene efficace il ruolo dei consorzi e il 60% che ne ha tratto un ritorno positivo sugli investimenti. Tuttavia, la mancanza di standard condivisi sulla governance e sulla sicurezza dei dati all’interno dei consorzi (58%) e i requisiti posti dalle normative nazionali (58%) sembrano porre un freno per sbloccare il pieno potenziale di queste reti. Date le crescenti minacce di frode e il ruolo critico del machine learning nella fase di prevenzione, l’introduzione di questi modelli è stata riconosciuta come priorità assoluta dai responsabili aziendali intervistati. «In Italia, l’impatto delle frodi sui settori finanziario e delle telecomunicazioni è particolarmente evidente, con il 58% delle aziende locali intervistate che hanno subito perdite dovute alle frodi negli ultimi 12 mesi e il 71% che ha sottolineato una generale crescita dei tentativi di frode- commenta Armando Capone, amministratore delegato della Experian Italia-. In azienda siamo impegnati nello sviluppo e nel perfezionamento di strumenti basati sul machine learning, essenziali per identificare e mitigare le attività fraudolente. Incoraggiando l’uso di questi strumenti avanzati, consentiamo alle aziende di navigare nel complesso panorama della prevenzione delle frodi con fiducia, con l’obiettivo di garantire che le informazioni personali e finanziarie rimangano al sicuro, offrendo la possibilità di operare in tranquillità in un mondo sempre più digitale». Shail Deep, direttore operativo della Experian Emea & Apac, aggiunge: «Guardando al futuro, l’integrazione della prevenzione delle frodi basata sul machine learning diventerà imprescindibile per contrastare le sofisticate minacce di frode di oggi. Secondo la nostra ricerca, il 73% degli esperti ritiene che il panorama delle frodi sia stato radicalmente modificato dall’intelligenza artificiale generativa. Di conseguenza, oltre il 50% ha registrato un aumento delle perdite derivanti da attacchi fraudolenti nell’ultimo anno».
Alessandro Mano