«Non devo commentare tutte le idee e tutte le proposte di coloro che parlano nel mondo. Ognuno ha le sue idee e fa le sue valutazioni legittime e giuste, non fa parte della politica di governo o dell’accordo di maggioranza chi deve diventare premio Nobel». Per cui Antonio Tajani può saltare l’argomento e provare, con una certa maestria, a «sostenere l’Ucraina» senza rovinare l’interlocuzione «privilegiata» che il governo ha con Trump. «La nostra posizione è chiara – dice il segretario nazionale di Forza Italia e ministro degli Esteri – abbiamo sostenuto e continuiamo a sostenere l’Ucraina. Abbiamo sempre detto che non eravamo in guerra contro la Russia». La trattativa, «quando ci sarà perché non è ancora iniziata, dovrà vedere seduti al tavolo gli Usa, l’Ucraina e l’Unione europea. Le relazioni transatlantiche per noi sono fondamentali». Rispetto anche alle parole di Trump su Zelensky Tajani osserva che «noi sosteniamo il governo legittimo, il presidente è Zelensky e finché sarà lui presidente, le nostre interlocuzioni saranno con lui».
Mario Basile