Il Clostebol, lo steroide a cui nella primavera scorsa Jannik Sinner è risultato leggermente positivo durante i controlli antidoping, è uno steroide anabolizzante sintetico derivato dall’ormone maschile del testosterone. Tra gli anni ’50 e gli anni ’80 veniva utilizzato dagli atleti tedeschi della Repubblica Democratica Tedesca per migliorare le prestazioni sportive, mentre oggi è anche un medicinale da banco utilizzato per curare le piccole ferite degli occhi e della pelle. Serve in particolare a rendere più rapida la cicatrizzazione di abrasioni, ulcere della pelle e ragadi e viene venduto in farmacia senza la prescrizione del medico. I medicinali a base di clostebol sono pomate o spary che si usano localmente sulla pelle, spalmando o spruzzando la sostanza. Sul bugiardino è indicato in modo chiaro che può comportare positività al doping: «Per chi svolge attività sportiva: l’uso del farmaco senza necessità terapeutica costituisce doping e può determinare comunque positività ai test antidoping». A livello fisico, stimola la sintesi delle proteine e favorisce lo sviluppo della massa e della potenza muscolare e per questo può ridurre i tempi che occorrono per riprendersi dopo gli sforzi. È considerata una sostanza dopante vietata agli sportivi anche perché può danneggiare l’equilibrio ormonale, il sistema cardiovascolare e il fegato.
Marcella Piretti