«Due sono oggi i vettori disruptive dell’ordine euroatlantico: il primo, il cambiamento politico con l’insediamento di Trump e al tempo stesso il rafforzamento dall’altra parte di un asse sempre più antagonista all’Occidente; il secondo, la tecnologia. L’avvio dei rapporti con il Presidente Trump – penso al Presidente Meloni a Washington quale unico leader europeo – va visto con fiducia per la stima e l’amicizia reciproca tra i nostri due Paesi. Numerose sono le sfide. Penso alla difesa, America o non America, il rafforzamento del pilastro europeo nella NATO è cruciale. C’è una urgenza che va colmata, e sempre più prende piede l’idea di una deroga al bilancio per gli investimenti nel settore. Sarebbe un riequilibrio necessario dei rapporti tra alleati dentro la Alleanza. Sul tema dei conflitti e delle guerre, il Presidente Trump preme come noto per rapide risoluzioni. La chiave di volte per capire su quale piano si muoverà il Presidente Trump resta, a mio parere, una: deterrenza. È probabile che Trump, con una strategia simile a quella di Reagan con l’URSS, cercherà la pressione per poi dopo stemperare le tensioni. Quanto alla tecnologia, essa è l’elemento che più di ogni altro può stemperare o viceversa, incendiare i diversi scenari. Ma questo è proprio il terreno dove più di ogni altro si può rafforzare il rapporto Stati Uniti-Europa, Stati Uniti-Italia. Negli ultimi anni NATO e UE hanno notevolmente aumentato la cooperazione, penso al programma DIANA di accelerazione dell’innovazione della difesa per il Nord Atlantico. O ancora, su temi come IA, 6G, altre novità scientifiche emergenti, all’EU-US Trade and Technology Council. La tecnologia è un propulsore positivo di una visione comune. Se da un lato vi è lo spirito del Make America Great Again, dalle tendenze forse più protezioniste, dall’altro l’innovazione beneficia dell’apertura globale. Queste due direzioni, rafforzandosi a vicenda, potranno aumentare la sinergia della nostra Alleanza».
Lo dichiara il senatore di Fratelli d’Italia, Giulio Terzi, in occasione della sua partecipazione al convegno «Europa-USA 2025: sfide transatlantiche» in corso alla Sala Zuccari del Senato, su iniziativa del senatore Matteo Gelmetti (FdI).
