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Polemiche in Turchia all’indomani della tragedia di Kartalkaya, dove sono morte 76 persone nel rogo dell’hotel Grand Kartal

Gazzettino Italiano Patagónico by Gazzettino Italiano Patagónico
22 de enero de 2025
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Polemiche in Turchia all’indomani della tragedia di Kartalkaya, dove sono morte 76 persone nel rogo dell’hotel Grand Kartal
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Si è ulteriormente aggravato il bilancio del terribile incendio che, due notti fa, ha distrutto un resort sulla neve sulle montagne del nord della Turchia a Kartalkaya, in provincia di Bolu: i morti sono diventati 76, i feriti 51. L’albergo, il Grand Kartal Hotel a 12 piani, era molto affollato perchè in Turchia è appena iniziato il periodo di chiusura delle scuole per la pausa invernale. Il ministro della Giustizia turco, Yılmaz Tunç, nella serata di ieri ha reso noto su X che sono state arrestate quattro persone, tra cui il proprietario dell’hotel andato a fuoco. Dell’apertura dell’indagine avevano parlato già ieri sia il ministro dell’Interno Ali Yerlikaya che il presidente Erdogan. Ieri sera si è diffusa la notizia che le autorità turche hanno imposto il silenzio stampa sulla vicenda e sulle indagini. Ecco cosa ha scritto su X il ministro della Giustizia: «L’indagine giudiziaria avviata dalla Procura generale di Bolu sull’incendio dell’hotel Bolu Kartalkaya viene condotta in modo articolato e meticoloso. Nell’ambito dell’indagine alla quale sono stati assegnati 6 pubblici ministeri, sono state detenute 4 persone, tra cui l’imprenditore. Proseguono le indagini sulle cause dell’incendio da parte di un gruppo di 5 esperti nel settore e continuano i lavori per individuare i guasti. Ogni fase dell’indagine viene svolta con grande cura e sensibilità. Ancora una volta auguro la misericordia di Dio ai nostri cittadini che hanno perso la vita nel disastro dell’incendio, pazienza alle loro famiglie e una pronta guarigione ai nostri cittadini feriti. Rivolgo i miei migliori auguri a tutti i nostri cittadini colpiti dall’incendio e spero che lo stesso dolore non si ripeta». C’è un immagine che circola da ieri sera sui social con gli hashtag #Bolu e #bolukartalkaya che è diventata il simbolo della tragedia: è la foto che mostra, da una finestra dell’hotel bruciato, la corda fatta di lenzuola annodate tra loro che qualche ospite dell’hotel ha realizzato nel disperato tentativo di salvarsi calandosi dalle finestre. Alcuni sopravvissuti e testimoni hanno raccontato, ieri, che le persone affacciate alle finestre chiedevano lenzuola e coperte. Ci sarebbero anche due persone sarebbero morte perchè si sono buttate nel tentativo di salvarsi. Sta suscitando molte polemiche, in Turchia, il fatto che ieri, quando i pompieri erano ancora al lavoro per spegnere il rogo che ha distrutto l’hotel e ucciso 76 persone, sulle vicine piste ci fossero persone che sciavano normalmente, impianti funzionanti, bambini che facevano lezioni di sci. Insomma, la giornata di montagna si è svolta normalmente e i turisti che alloggiavano in altri hotel del comprensorio sciistico di Kartalkaya hanno proseguito la loro vita di vacanza in modo normale. Nonostante pochi metri più in là i soccorritori fossero al lavoro per trovare i cadaveri nell’hotel bruciato. Il video delle piste affollate è diventato virale sui social. Il deputato turco Alan Eren scrive: «Eravamo persone che non accendevano la televisione quando c’era un funerale nel quartiere… Come siamo arrivati ​​a questo punto? Le persone vogliono che la vita non continui per una volta…». Oppure: «Questa insensibilità e mancanza di coscienza mostra quanto la società sia crollata».

Marcella Piretti

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