Ha comprato la famosissima ‘banana’ di Maurizio Cattelan per la modica cifra di 6,2 milioni di dollari e per rendere ancora più unica l’esperienza artistica se la mangerà. Parola di Justin Sun, collezionista cinese e fondatore della piattaforma di criptovalute Tron, che si è aggiudicato all’asta l’opera provocatoria dell’artista padovano. ‘Comedian’ era, infatti, all’asta da Sotheby’s a Manhattan (che aveva stimato il valore tra un milione e un milione e mezzo di dollari) e sette offerenti si sono ‘litigati’ la celeberrima banana gialla con il nastro adesivo grigio, ma solo Sun è riuscito ad aggiudicarsela. Al collezionista cinese non arriverà però l’opera, ma le istruzioni per l’installazione corredate da una semplice banana e del nastro adesivo per assemblarla. «Sono emozionato di annunciare che ho acquistato la banana– scrive su X il magnate cinese- Questa non è solo un’opera d’arte; rappresenta un fenomeno culturale che unisce il mondo dell’arte, dei meme e della comunità delle criptovalute. Credo che questo pezzo ispirerà più discussioni in futuro e diventerà parte della storia». L’opera, infatti, dalla sua prima installazione e vendita per 120.000 dollari a Miami nel 2019 ha suscitato un forte dibattito tra addetti ai lavori e comuni cittadini, in particolare sul valore e il significato dell’arte contemporanea. ‘Comedian’ è stata più volte imitata e in almeno due casi addirittura mangiata e soprattutto sostituita ogni 2 o 3 giorni, in caso di esposizione, per evitare che marcisse in bella vista. Quella venduta a Justin Sun è la terza replica: nel 2023 durante l’esposizione a Seoul venne mangiata da uno studente d’arte che provocatoriamente per scusarsi disse che era molto affamato. «Sono onorato di essere l’orgoglioso proprietario della banana– si legge ancora su X- e non vedo l’ora che susciti ulteriore ispirazione e impatto per gli appassionati d’arte di tutto il mondo. Inoltre, nei prossimi giorni, mangerò personalmente la banana come parte di questa esperienza artistica unica, onorando il suo posto sia nella storia dell’arte che nella cultura popolare. Restate sintonizzati».
Serena Tropea