Senza gli aiuti degli Stati Uniti, l’Ucraina perderà la guerra: è diretto come sempre, nelle sue dichiarazioni, Volodymyr Zelensky intervistato da Fox News. I timori del presidente ucraino sono rivolti verso il nuovo presidente Usa Donald Trump, che s’insedierà a gennaio, da sempre scettico sui finanziamenti americani a Kyiv, anche se ha promesso più volte di porre fine alla guerra rapidamente. «Combatteremo, abbiamo la nostra produzione, ma non è sufficiente per prevalere e penso che non sia sufficiente per sopravvivere», ha detto. Intanto il presidente uscente Biden ha dato il via libera all’utilizzo in territorio russo dei missili a lunga gittata Atacms. Sul terreno Mosca fa sapere di aver abbattuto nella notte una cinquantina di droni ucraini, tutti lungo le regioni di confine tra i due Paesi. Fa discutere anche il contributo della Corea del Nord alla guerra in corso: secondo Seul circa diecimila militari nordcoreani sarebbero stati dispiegati dalla Russia nella regione di Kursk e contemporaneamente Pyongyang avrebbe inviato a Mosca nuovi sistemi di artiglieria e lanciarazzi a sostegno del suo sforzo bellico contro l’Ucraina. Il presidente russo Putin, ha dichiarato di avere l’intenzione di rispondere con l’atomica anche ad attacchi convenzionali. Si è parlato della guerra in Ucraina anche al G20 di Rio de Janeiro, in Brasile, dove i capi di Stato hanno dichiarato di voler accogliere » con favore tutte le iniziative pertinenti e costruttive a sostegno di una pace globale, giusta e duratura». Nel documento finale vengono anche richiamati i principi della Carta delle Nazioni Unite per la promozione di relazioni pacifiche, amichevoli e di buon vicinato tra le nazioni. Sottolineata nel documento anche la sofferenza umana dei popoli in guerra e l’impatto di questa sulla sicurezza alimentare ed energetica, sulle catene di approvvigionamento, sulla stabilità economica e finanziaria, sull’inflazione e sulla crescita globale.
Roberta Barbi