Via libera all’impiego di missili a lungo raggio statunitensi da parte dell’Ucraina per colpire obiettivi nel territorio della Russia: a darlo il presidente uscente Joe Biden, secondo fonti «informate» citate dall’emittente Cnn e da altri media americani. L’autorizzazione, stando a queste ricostruzioni, riguarda i sistemi noti con l’acronimo Atacms. La notizia è stata rilanciata anche a Mosca. Secondo l’agenzia di stampa Novosti, «le informazioni diffuse dai media» indicano che «l’Ucraina prevede di effettuare i primi raid con l’uso di armi a lungo raggio nei prossimi giorni«. E oggi è arrivata la prima risposta diplomatica del Cremlino. Parlando alla sua consueta conferenza stampa quotidiana, il portavoce Dmitry Peskov ha affermato che da parte loro non c’è stato alcun cambiamento di posizione rispetto a quanto dichiarato da Vladimir Putin a settembre. Il presidente russo aveva affermato che avrebbe considerato gli attacchi con armi di fabbricazione statunitense sul suolo russo come un coinvolgimento diretto della Nato nel conflitto. Secondo il responsabile, la scelta dell’amministrazione del presidente Joe Biden equivarrebbe a «gettare benzina sul fuoco». Rispondendo a una domanda dell’agenzia Tass, Peskov ha detto che la Russia è venuta a conoscenza dell’apparente decisione dell’amministrazione di Biden solo grazie ai resoconti pubblicati dai media occidentali.
Vincenzo Giardina