Liberare lo Sri Lanka dalla povertà: è la promessa fatta dal neo-presidente Anura Kumara Dissanayake alla vigilia delle elezioni legislative di giovedì, anticipate rispetto alla data prevista nell’agosto 2025. Dell’obiettivo, riferisce il quotidiano locale Daily News, il capo di Stato ha riferito parlando al comizio conclusivo dei partiti della sua alleanza National People’s Power (Npp), nel distretto di Gampaha. Giovedì gli abitanti dello Sri Lanka saranno chiamati a eleggere 196 deputati di un parlamento con 225 seggi. Con il voto anticipato, convocato all’indomani dell’elezione alla presidenza nel settembre scorso, Dissanayake spera di poter conquistare un’inedita maggioranza. A oggi il suo partito, Janatha Vimukthi Peramuna (Jvp), radici rivoluzionarie e marxiste-leniniste, può contare su appena tre deputati. Il presidente è stato eletto dopo anni di crisi economica culminati in proteste di piazza e infine nell’assalto alla villa del capo dello Stato Gotabaya Rajapaksa, raccontato sulle pagine dei quotidiani internazionali anche per i bagni dei dimostranti in piscina. Nonostante il suo passato di sinistra, nelle ultime settimane Dissanayake si è garantito le aperture di organizzazioni imprenditoriali come la Ceylon Chamber of Commerce. Un passaggio decisivo per lo Sri Lanka sarà comunque l’accordo con il Fondo monetario internazionale (Fmi) per un programma di ristrutturazione del debito. L’intesa, secondo il presidente, sarà conclusa entro dicembre. Il pagamento del debito, stando alla sua versione, ricorda il Daily News, comincerebbe solo dopo il 2028.
Vincenzo Giardina