«È completamente falso quanto riportato da Repubblica e dalle dichiarazioni del Senatore del partito democratico Sensi riguardo quanto accaduto oggi nella Commissione da me presieduta. Il Sen. Borghi è intervenuto per auspicare un approfondimento di carattere generale sul tema delle competenze della legislazione europea e nazionale, in particolare riferendosi alla questione della sentenza della Corte europea del 4 ottobre scorso sulla designazione di un paese terzo come Paese di origine sicuro. Non ho rilevato alcuna specifica intenzione di attivare la 4a Commissione in merito a indagini sul comportamento dei giudici come indicato da Repubblica e dalle dichiarazioni del Sen. Sensi, considerato che tale non era la richiesta del Sen. Borghi e tantomeno attività che rientra nel mandato istituzionale della Commissione stessa. L’agenda dei lavori – fatta come per prassi circolare precedentemente la giornata odierna con i provvedimenti preannunciati per la votazione – non includeva la questione sollevata poi stamane dal Sen. Borghi. Di conseguenza, sentito le opinioni dei commissari intervenuti nel dibattito, ho deciso di proseguire l’esame della ampia tematica sollevata dal Sen. Borghi nel corso della sessione di domani, riservando alla Presidenza quale seguito prevedere. Il Sen. Sensi, nonostante non avesse in precedenza obiettato alla prosecuzione della discussione nella giornata di domani, a pochi minuti dall’avvio dei lavori dell’Assemblea, ha chiesto di procedere a un voto immediato sul tema tutto ancora da istruire».
Lo dichiara il senatore di Fratelli d’Italia, Giulio Terzi, Presidente 4a Commissione Politiche dell’Unione europea, in merito alla proposta di indagine conoscitiva del Sen. Borghi emersa oggi in 4a Commissione.