In occasione dell’informativa del ministro della Difesa Guido Crosetto sui recenti attacchi alle sedi della Missione Unifil in Libano, il senatore Giulio Terzi (FdI) ha ringraziato il ministro per la puntuale ed esauriente informativa, sottolineando l’azione di sostegno che il Governo Meloni sta fornendo alla missione. Grande apprezzamento e ammirazione sono stati espressi per i comandanti, per il generale Stefano Messina, e per il personale militare, uomini e donne, impegnato nella missione. Dopo aver sottolineato le ripetute e autorevoli occasioni in cui il presidente del Consiglio, il ministro della Difesa e l’intero Governo hanno evidenziato l’inaccettabilità dell’attacco illegale subito dal contingente Unifil da parte delle forze armate di Israele, il senatore Terzi ha notato come queste posizioni abbiano portato ad una chiara presa di posizione da parte del governo israeliano espressa dal ministro degli esteri Kats che proprio ieri pomeriggio ieri ha dichiarato: «Israele vede UNIFIL come un’organizzazione che svolge un ruolo importante nel giorno dopo la guerra contro Hezbollah. È l’organizzazione terroristica Hezbollah che usa il personale UNIFIL come scudi umani, sparando deliberatamente ai soldati dell’IDF da posizioni vicine alle posizioni UNIFIL, per creare attriti. Lo Stato di Israele continuerà a fare ogni sforzo per evitare di danneggiare UNIFIL, il tutto coordinandosi con i comandanti di UNIFIL e in conformità con il diritto internazionale.» Terzi ha dunque proseguito affermando che: «Dal punto di vista personale, signor Ministro, mi permetterei di dare un’apertura di credito, anche da parlamentare, a quello che viene detto dal Governo di Israele, perché sono personale testimone, avendo visitato qualche anno fa i tunnel scavati da Hezbollah al di sotto della linea blu per accerchiare le forze israeliane, con un enorme lancio di missili in quella fase di crisi. Sono anche testimone dell’impegno dato dalle autorità investigative dell’esercito e della magistratura israeliana nel perseguire, indagare e condannare. Ci sono 300 casi aperti (non se ne parla da nessuna parte) contro militari israeliani, dalle autorità e dalla giustizia israeliana nei confronti di militari che hanno operato a Gaza. L’Italia è in Libano per manifestare la sua fiducia nel futuro delle operazioni di pace e anche nella giustizia internazionale. L’Italia è infatti portatrice di principi di risarcimento alle vittime di una sanzione certa per i responsabili di gravi crimini contro l’umanità e di guerra.» Per questo è tempo – ha aggiunto Terzi – «di una nuova politica, matura e decisa, nei confronti del vero artefice della guerra per procura mossa da anni contro Israele attraverso i suoi proxies, l’Iran. Teheran è infatti l’origine dei sette punti di attacco e di invasione contro Israele mediante Hezbollah, Kata’ib Hezbollah, Houthi, Hamas, Jihad islamica ed altri gruppi terroristici. L’obiettivo della pace e della stabilità in Medio Oriente non può essere centrato senza un Libano più sicuro e politicamente equilibrato. Perciò non è sostenibile che due Ministri di Hezbollah all’interno del Governo libanese e una maggioranza guidata da Hezbollah continuino a condizionare pesantemente la politica libanese, rendendola succube sia del regime siriano di Assad, sia – ancor più – di quello di Teheran», ha concluso Terzi.