Avete mai osservato i cerchi concentrici all’interno del tronco di un albero appena tagliato? Ciascuno di essi rappresenta un anno di vita, un capitolo della storia scritta dalla natura. La dendrocronologia è la scienza che, proprio analizzando questi anelli, ci permette di leggere il passato non solo della singola pianta ma di tutto l’ambiente circostante, di capirne l’andamento del clima e la presenza di eventuali eventi catastrofici, come tempeste o incendi. Il termine deriva dal greco: dendron = albero; chronos =tempo; logia = studio. In poche parole, è lo studio del tempo attraverso gli alberi. Ma come è possibile che un semplice anello di legno ci riveli così tante informazioni? Ogni anno, durante la stagione della crescita, l’albero aggiunge un nuovo anello al suo tronco. La larghezza di questo anello dipende dalle condizioni climatiche: un anno piovoso e caldo si tradurrà in un anello più ampio, mentre un anno secco e freddo produrrà un anello più sottile. È come se l’albero tenesse un diario, registrando anno dopo anno le variazioni climatiche, le siccità, gli incendi, persino i terremoti. Questa affascinante disciplina nacque in modo ufficiale agli inizi del XX secolo grazie all’astronomo americano Andrew Ellicott Douglass, che utilizzò gli anelli degli alberi per studiare i cicli solari e la loro influenza sul clima. Da allora, la dendrocronologia si è evoluta ed è stata utilizzata in vari settori come l’archeologia, l’ecologia, la climatologia, la storia dell’arte e la selvicoltura:
- in archeologia: per datare con precisione strutture in legno, come case o ponti, è fondamentale per ricostruire la storia di una civiltà;
- in climatologia: analizzando gli anelli di alberi secolari, gli scienziati riescono a ricostruire il clima di migliaia di anni fa, aiutandoci a comprendere i cambiamenti climatici in corso;
- nell’ecologia: grazie alla dendrocronologia possiamo studiare la crescita delle foreste, l’impatto degli incendi boschivi e la risposta degli alberi ai cambiamenti ambientali.
- in storia dell’arte: anche il mondo dell’arte trae beneficio da questa tecnica: è possibile verificare l’autenticità di un quadro o di un mobile antico analizzando il legno utilizzato.
Inoltre le analisi dendrologiche consentono soprattutto di valutare lo stato di salute dell’albero e fare analisi sulla sua stabilità, per esempio per decidere o meno se tagliarlo. Innanzitutto va detto che non serve abbattere una pianta per fare un esame crono-dendrologico. Si comincia con la selezione degli alberi: si scelgono specie longeve e a crescita lenta, come i pini o le querce. Poi vi è l’estrazione del campione: con una speciale trivella si estrae un piccolo cilindro di legno, contenente tutti gli anelli. Segue l’analisi al microscopio: si misura la larghezza di ogni anello e si creano grafici che mostrano le variazioni nel tempo. Infine vie è il confronto e datazione: confrontando i grafici ottenuti con quelli di altri alberi, si costruiscono cronologie che permettono di datare con precisione gli eventi. In conclusione, la dendrocronologia è una branca delle scienze forestali che rappresenta una vera e propria macchina del tempo, che ci permette di viaggiare nel passato e comprendere meglio il nostro pianeta. Gli alberi, silenziosi testimoni della storia, ci rivelano in modo vivente segreti di un mondo in perenne trasformazione.
Armando Gariboldi