Dopo due giornate segnate da attentati esplosivi multipli, le autorità di Beirut hanno deciso di mobilitare l’esercito nazionale affinché, tramite i propri artificieri, raccolga e faccia detonare i sicurezza cercapersone, walkie-talkie altri congegni ritenuti «sospetti». Secondo la stampa di Beirut, le persone sono state invitate a «tenersi a distanza» dai luoghi in cui i dispositivi verranno fatti brillare e a segnalare l’eventuale presenza di altri oggetti sospetti. L’operazione sta avendo luogo in varie regioni del Paese. Il Libano quindi corre ai ripari. Oltre alle azioni degli artificeri, il commissario di governo presso il tribunale militare, il giudice Fadi Akiki, ha dato direttive a esercito e intelligence affinché raccolgano tutte le informazioni tecniche e di sicurezza riguardanti i recenti attentati. Alla polizia Akiki ha invece chiesto di avviare indagini sui casi di decesso e ferimento avvenuti a danno della popolazione. Intanto, come riporta il ministero della Salute, è salito a 25 il bilancio dei morti della sola giornata di ieri, mentre i feriti ammontano a 450. Tra le vittime per il momento risultano cinque combattenti di Hezbollah, di età compresa tra i 34 e i 54 anni. Erano loro probabilmente i veri obiettivi dell’ondata di attacchi che dall’altro ieri sta prendendo di mira i dispositivi per le comunicazioni del gruppo politico-militare, ma anche pannelli solari e altri apparecchi in varie aree del Paese. Il movimento accusa Israele, secondo una tesi sostenuta anche da dichiarazioni raccolte dal quotidiano New York Times tra ex funzionari di Israele e Stati Uniti. Mentre alle 16 ora italiana è atteso il discorso del segretario generale di Hezbollah, Hassan Nasrallah, l’organizzazione rivendica il lancio di quattro droni kamikaze contro postazioni d’artiglieria israeliana e postazioni militari. I missili hanno raggiunto Beit Hillel, Ya’ara, Ramiyé e Zar’it. Precedentemente, l’esercito israeliano ha colpito un’abitazione a Kassayer e un’altra a Tayb, insieme a una fattoria a Khiam. Non è chiaro se ci siano stati feriti. Stamani inoltre l’esercito israeliano ha fatto sapere che nella notte aveva compiuto raid contro sei località del sud del Libano: Chihine, Tayibe, Blida, Meis el-Jabal, Aitaroun e Kfar Kila, e poi un deposito a Khiam che, sostengono i militari, avrebbe contenuto armi.
Alessandra Fabbretti