La giornata è iniziata male e prosegue all’insegna della tensione e dell’escalation sul fronte israelo-palestinese, parimenti continua il botta e risposta- senza esiti- sul negoziato in corso per il cessate il fuoco a Gaza. Infatti, mentre in giornata si sono avvicendate notizie all’insegna dell’ottimismo per una tregua imminente di 72 ore nella Striscia di Gaza, la serata si conclude con il ‘no’ secco di Hamas che allontana le possibilità di intesa. Il funzionario del movimento islamico Osama Hamdan ad Al-Aqsa TV ha infatti smentito le voci in merito a un accordo imminente, giudicandole «false». «Israele ha posto nuove condizioni per accettare l’accordo e ha fatto marcia indietro su quanto concordato in precedenza», ha riferito Hamas Osama Hamdan al canale Al-Aqsa nella giornata del nuovo round di negoziati al Cairo. «La delegazione ha informato oggi i mediatori della nostra posizione- ha concluso- non accetteremo ritiri da quanto concordato il 2 luglio o nuove richieste». La delegazione di Hamas avrebbe lasciato il Cairo. Nulla di fatto quindi nella giornata che si è aperta con quanto si è tentato di scongiurare da settimane, ovvero l’estensione su scala regionale della guerra in Medio Oriente, con l’apertura di un fronte in Libano. Israele infatti ha avviato quello che definito «un attacco preventivo» in Libano contro piattaforme di lanciamissili di Hezbollah allo scopo di sventare «una minaccia immediata». Hezbollah ha risposto con il lancio di 320 razzi su 11 siti israeliani. E gli attacchi non si fermano: questa sera un forte boato si è sentito a Tel Aviv e l’allarme è scattato a Rishon Lezion. Nel frattempo Al Jazeera ha riportato l’annuncio delle Brigate Al-Qassam – braccio armato di Hamas – che hanno firmato l’attacco appena avvenuto a Tel Aviv con un missile M90 «in risposta ai massacri israeliani contro i civili e allo sfollamento del popolo palestinese», il cui lancio non è stato intercettato dall’iron dome israeliano. Il portavoce dell’Idf ha confermato che un razzo è stato lanciato questa sera da Gaza verso Rishon Lezion, cittadina a sud di Tel Aviv, e sarebbe caduto in un’area aperta. Una donna di 26 anni è rimasta ferita. In parallelo, cresce in Europa l’allarme attentati, dopo la rivendicazione da parte di Isis «per vendetta per i musulmani in Palestina e ovunque» dell’aggressione avvenuta ieri, a Solingen in Germania, da parte di un siriano di 26anni che si è consegnato oggi alle autorità, dopo aver ucciso tre persone e ferite altre 5 ad un festival. Sempre ieri l’incendio di una sinagoga nel sud della Francia da parte di un attentatore con bandiera palestinese e kefiah bianca e rossa.
Maria Anzalone