Cinque lunghi minuti di standing ovation tra applausi, cori da «We love Joe» e spuntano anche le lacrime: la convention democratica di Chicago ha aperto accogliendo il presidente Joe Biden, nelle ore notturne in Italia, e ascoltando appassionatamente quello che è stato definito il suo «canto del cigno», insomma, il suo discorso di addio alla corsa per la Casa Bianca e forse alla politica. La prima giornata della Convention democratica a Chicago si è conclusa con il saluto caloroso dei delegati in piedi al presidente, introdotto dalla First Lady, Jill Biden, e dalla figlia Ashley, con le grida lanciate nell’arena: «Thank you Joe» e «We love Joe». Nel suo discorso, che segna il passaggio di testimone a Kamala Harris, il Presidente uscente ha rilanciato i cavalli di battaglia della campagna dem anti-Trump: «Siete pronti a votare per la libertà, per la democrazia, a eleggere Kamala Harris Presidente degli Stati Uniti?», la domanda- retorica- cui ha seguito un fortissimo «Yes» di risposta dei delegati. «Abbiamo salvato la democrazia nel 2020- ha proseguito- Dobbiamo farlo di nuovo nel 2024». E la chiusa: «America, ti ho dato il meglio di me». Quindi l’attacco diretto a Trump: «Un perdente, un criminale». La convention dei democratici di Chicago è l’appuntamento ufficiale che marca la candidatura di Kamala Harris alla presidenza americana. Quattro giorni per la proclamazione ufficiale delle prima donna candidata di colore , di origine afroamericana e indiana, una candidatura imprevista, successiva al ritiro di Biden, di cui è la naturale erede, in quando sua «vice». E dalla convention da vice uscirà leader del partito, questo l’obiettivo, con l’assist di Biden. «Abbiamo lavoro da fare – ha detto infatti il presidente – ma stiamo andando nella giusta direzione», ha continuato rivendicando le iniziative della sua amministrazione, dalle infrastrutture alla sanità. e quindi il passaggio di testimone: «Kamala Harris è stata la mia scelta migliore, ora tocca a lei». E ka sorpresa della serata è stato l’arrivo sul palco, non programmato, proprio di Kamala Harris a metà serata, salutando i delegati tra ovazioni. Nel suo primo discorso alla Convention nazionale democratica di Chicago, la candidata democratica alla presidenza ha ringraziato il presidente Joe Biden dopo la sua rinuncia alla corsa alla Casa Bianca. «Voglio iniziare celebrando il nostro incredibile Presidente Joe Biden», ha detto Harris, precedendo il discorso che il Presidente ha tenuto più tardi. Lo ha ringraziato Biden per la sua «storica leadership» e ha detto che l’America gli è «per sempre grata», anche per «tutto quello che continuerà a fare». Ha poi invitato i partecipanti a «combattere per le proprie idee», a essere «una voce, una popolo», concludendo la sua breve apparizione con lo slogan: «When we fight, we win!». Sullo sfondo dell’avvio della Convention le proteste sulla guerra in Medio Oriente, con migliaia di dimostranti, anzitutto pro-palestinesi, sono iniziate fin da domenica e proseguiranno a cadenza quotidiana. Il governatore dell’Illinois JB Pritzker ha mobilitato 250 dei 13.000 soldati della guardia nazionale a fianco della polizia per garantire la calma. E il conflitto in Medio Oriente è tra le incognite della Convention, test di unità del partito e della sua coalizione. Un ruolo di primo piano per Elon Musk nell’amministrazione-Trump, in caso di vittoria? «È un ragazzo molto intelligente. Lo farei sicuramente. E’ un ragazzo brillante». Questa la risposta ai cronisti del tycoon Donald Trump, candidato alla presidenza Usa avversario di Harris. Il ruolo pensato per il miliardario di X e Tesla potrebbe essere quello di consigliere o di membro del suo gabinetto. Da parte di Musk, la risposta è arrivata qualche ora dopo su X: «Sono disposto a servire», ha scritto, postando una sua foto in giacca e cravatta, mentre finge di intervenir da un ipotetico palco con alle spalle la bandiera americana e la scritta «Dipartimento dell’efficienza governativa».
Cristina Rossi