L’Atalanta sotto ricatto. L’allarme Gasperini lo detta, straordinariamente affilato, in un’intervista di due pagine all’Eco di Bergamo. L’allenatore smonta un po’ la favola mediatica con cui s’era chiusa la scorsa stagione. Dice che il suo rinnovo non è stato ancora firmato. Che c’è un accordo per altri due anni, ma «mi aspettavo un contratto più lungo». Il ricatto però è di mercato: e c’è di mezzo la Juve. «La situazione di Koopmeiners è andata benissimo fino alla scorsa settimana, poi il giocatore ha deciso di andare alla Juventus, ha già un accordo, si sente stressato e ha deciso di non giocare e non allenarsi più con noi. E con questo atteggiamento non può essere utile né alla squadra né ai suoi compagni. La società a sua volta ha assunto un atteggiamento molto fermo, perché si sente ricattata da questa situazione. Diversa dalle altre (tante) volte in cui l’Atalanta ha venduto qualche pezzo pregiato alle big». «Quello che non deve succedere a noi è l’esempio del Napoli. Che fa una stagione straordinaria e vince lo scudetto con venti punti di vantaggio sulle altre, e l’anno dopo non si qualifica nemmeno per l’Europa – dice Gasperini – contavo su una trattativa che si svolgesse come ne avevo viste tante nell’Atalanta. Invece è venuta fuori questa situazione che ha portato a un irrigidimento delle parti. Capisco la volontà del giocatore, capisco l’atteggiamento dell’Atalanta di non subire il ricatto. Questa non può essere la stagione delle plusvalenze: quando ti capita uno tsunami, devi saper reinvestire per ripartire».
Mario Piccirillo