Il gol, abbondantemente un quarto d’ora dopo il 90′ (lo chiamano ancora «recupero»…) s’era già preso l’attenzione di tutto: pim, pam, palo, traversa, rimpalli. E alla fine la palla era entrata, l’Argentina aveva pareggiato – sul 2-2 – la partita d’esordio delle Olimpiadi, col Marocco. Quel che è successo dopo però, «non lo avrebbe immaginato nemmeno il romanziere più eccessivo». La Nacion lo descrive come un «fallimento mai visto prima, storico». Anzi peggio: «Quello che è successo allo stadio Geoffroy-Guichard non si vede nemmeno nei tornei amatoriali nei paesi sottosviluppati». Il racconto del giornale argentino rende bene l’idea: «Erano le 17:10 in Francia. I tifosi marocchini, molto piccanti fin da prima dell’inizio della partita (fischiavano con rabbia l’inno argentino), non hanno tollerato il pareggio. Un petardo è esploso molto vicino a Mascherano. Caos. Invasione di campo. L’arbitro Nyberg, 35 anni e con esperienza in Euro 2024 e Champions League, non ha aspettato alcun segnale della polizia e ha sospeso la partita. I giocatori e i componenti degli staff sono rientrati velocemente negli spogliatoi. Solo lì, tardi, la polizia ha formato un cordone protettivo dell’accesso agli spogliatoi. La mancanza di controllo ha regnato per minuti, dentro e fuori». Cio e Fifa, ma anche i vertici del Marocco e della Federcalcio argentina, si cerca di capire cosa è successo e cosa succederà: «Cominciano a circolare diverse versioni: che il Marocco avrebbe perso punti a causa del comportamento scorretto dei tifosi, che la partita sarebbe continuata, che il gol di Medina avrebbe potuto essere annullato… Né i social network né il sito ufficiale della Fifa hanno aiutato. Ma i giocatori non hanno lasciato lo stadio (e nemmeno le loro famiglie). Dopo poco, lo speaker dello stadio ha annunciato che la partita era stata definitivamente annullata: si è poi appreso che si trattava di una mossa evacuare il pubblico marocchino, per timore di qualche altra reazione. L’incredulità totale è arrivata quando è trapelata la voce che i giocatori potevano tornare in campo, che l’arbitro voleva controllare al var un possibile fuorigioco di Amione e che, se il gol fosse stato regolare, avrebbe fischiato la fine, ma se fosse stato invece fuorigioco, avrebbero giocato altri tre minuti. Le persone si guardavano senza capire. Si stava vivendo una situazione tragicomica». «Alle 18:42, cioè un’ora e mezza dopo aver lasciato il campo di gioco e con le tribune già vuote, i giocatori sono tornati in campo. Ma in tutto ciò lo staff tecnico di Mascherano era stato informato che la partita era stata dichiarata finita, sul 2-2. I calciatori si sono riscaldati. L’arbitro si è avvicinato ai capitani per informarli che sarebbe andato al var per rivedere l’azione del gol di Medina. Con l’orologio che segnava le 19, lo svedese Nyberg si è avvicinato al monitor e ha impiegato solo pochi secondi per segnalare il fuorigioco. I marocchini hanno festeggiato urlando e il portiere Munir El Kajoui, ha ripreso la partita con un calcio di punizione. Alle 19:06, due ore dopo il gol di Medina, il film finiva». «Perché ci è voluto così tanto tempo per prendere una decisione? Nemmeno gli stessi protagonisti lo sanno. In quel periodo ci sono state numerose comunicazioni tra il Cio e la Fifa. Rulli, arrabbiato, ha commentato così: «Sembrava un torneo amatoriale. Siamo molto arrabbiati. È stato imbarazzante. Ci sentiamo usati, davvero. Cosa stava succedendo nello spogliatoio? Non siamo riusciti a capire nulla. Era un circo». E non hanno ancora fatto la cerimonia inaugurale…
Mario Piccirillo