Usain Bolt a Pechino 2008 mangiava cento Chicken McNuggets al giorno. Dice che ha vinto così le sue medaglie d’oro. Ma l’epoca del cibo spazzatura alle Olimpiadi è finita come è finito quel contratto di sponsorizzazione. E ora nel «più grande ristorante del mondo» domina la cucina stellata, il cibo francese e le richieste particolari. E così, se gli atleti inglesi non possono fare a meno del porridge a colazione, ecco il kimchi per i coreani, il riso glutinoso per la delegazione cinese e gli spiedini per i giapponesi. I gusti cambiano anche per disciplina: le squadre di beach volley e taekwondo hanno richiesto carne fredda, panini e insalate, mentre le squadre di canottaggio richiedono «buffet caldi». Le squadre di badminton prevalentemente asiatiche non sono grandi fan del pane. Ed è un po’ anticlimatico, visto che la boulangerie del Villaggio produrrà 480 metri di baguette al giorno, 6 km di pane per l’intera durata delle Olimpiadi e delle Paralimpiadi». Il Telegraph scrive di «una rivoluzione francese incentrata sul cibo: carciofo, scaglie di formaggio di pecora e tartufo nei menu affidati a chef come Amandine Chaignot, due stelle Michelin, Alexandre Mazzia e Akrame Benallal. A Londra 2012, uno su cinque pasti consumati dagli atleti è stato preparato da un McDonald’s in loco. Gli organizzatori di Parigi hanno puntato più su un mercato che mai esclusivo. La carne è al 100% di origine francese. I formaggi sono formaggi francesi di alto livello, come il comte e il brie de meaux. Ci sono 12 formaggi diversi in rotazione. Agli atleti viene offerta una grande varietà di dolci francesi. Spiedini di pollo, filetto di pollo e pizza al salmone e margarita si stanno rivelando i piatti più popolari finora.